martedì 30 aprile 2013

CATECHESI: UNA LUNGA STORIA

Su sollecitazione della comunità di base di Roma, alcuni di noi si sono già mossi per ricostruire l'itinerario di catechesi della nostra comunità a partire dalla mia proposta del 1978, già recepita da alcuni documenti del 1979 che abbiamo conservato.

Poi le feste a CA' NOSTRA, la commissione catechesi, i quaderni stampati (Il Padre e i fratelli, Il vento di Dio, Lazzaro, vieni fuori, Con Dio verso la libertà), le tante "schede" preparate... Si tratta di centinaia e centinaia di pagine, di fogli, di quaderni, la storia di Abramo, la storia del popolo nel deserto, la "consegna del Vangelo"...

Ci stiamo mettendo all'opera per rileggere un bel lavoro comunitario che durò circa 20 anni e per ricostruire storia, metodo, contenuti. Ci incontreremo venerdì 24 maggio alle ore 17 a Piossasco.   Franco Barbero

o

ERNESTO BALDUCCI


Occorre una rapida instaurazione della cultura della diversità. Le culture che si chiudono su di sé sono condannate a morire. La nostra non fa eccezione.


ERCH FROMM


L’uomo passivo è l’eterno lattante. E poco importa “che cosa” consumi: è perennemente in attesa, a bocca aperta, del poppatoio che gli procura soddisfazione.


Torino: venerdì 3 maggio

Venerdì 3 maggio dalle ore 18 alle 19,30 prosegue il gruppo di lettura biblica. Concludiamo la "Lettera di Giacomo". Accenni alla Didaché.

Ci troviamo in Via Principe Tommaso 4.

Lettera

Carissima Michela,
come posso dirvi di no? Ricordo la vostra richiesta di novembre dello scorso anno. Purtroppo ho solo più una giornata che posso, spostando un altro impegno, liberare per voi. Si tratta di mercoledì 22 maggio.
Riusciamo a concordare tutto e bene? Telefonatemi subito o il mercoledì o il giovedì nel pomeriggio dalle 17 alle 19.
Ho molta voglia di conoscervi, di fare qualcosa di utile con la vostra bella associazione. Non sono mai stato a Reggio Calabria. Penso che potrò anche, se lo credete, presentare gli ultimi miei libri.
Cara Michela, un abbraccio forte forte a te e a tutta l'associazione "i due mari".
A presto
don Franco

ERICH FROMM

La peggiore di tutte le passioni umane, l'impulso a servirsi di un proprio simile per fini egoistici, in nome della propria superiorità, ben poco si differenzia da una forma raffinata di cannibalismo.

lunedì 29 aprile 2013

PAPA FRANCESCO GIA' FRENA?

Che papa Francesco già stia frenando quel rinnovamento che i primi segni lasciavano intendere? Sembra proprio di sì.
La "commissione consultiva", esclusivamente composta da cardinali, comprende parecchi nomi controversi, qualcuno assolutamente reazionario. Né si conosce il metodo di lavoro di tale commissione. Così pure le suore americane, messe sotto processo dal vaticano, non hanno notato alcun sostanziale cambiamento negli inquisitori confermati o eletti  da papa Francesco.
Notizie, nomi, fatti e circostanze vengono dettagliatamente riferiti nel numero  del 27 aprile della agenzia di stampa ADISTA, fonte rigorosamente attendibile.
Sono segnali di incertezza e di ambiguità che ci mettono in guardia da certe letture ingenue ed enfatiche.

CAMBIERA' QUALCHE COSA?

E’ in libreria “Il dissenso soffocato:un’agenda per Papa Francesco”

Se lo scisma “istituzionale”, con la creazione di altre Chiese, appare remoto, quello “silenzioso”, con la lenta emorragia di fedeli e una sostanziale autonomizzazione di comunità locali, è una prospettiva più concreta. In alcuni paesi, si è accentuata la polarizzazione della comunità ecclesiale tra le componenti tradizionaliste, sostenute fino ad ora da Roma, e i settori progressisti e “conciliari”, emarginati sul piano istituzionale, ma sufficientemente consolidati per resistere e non sparire.

A cinquant’anni dal Vaticano II si moltiplicano in tutto il mondo i gruppi che chiedono un rilancio dello spirito conciliare e l’avvio di una nuova stagione di riforme.Le proposte vanno dall’abolizione dell’obbligo del celibato all’ordinazione sacerdotale delle donne, dalla partecipazione delle comunità cristiane alla scelta di vescovi e parroci a una più effettiva collegialità episcopale attorno al Papa, dall’accesso dei divorziati risposati ai sacramenti al superamento di ogni discriminazione verso le minoranze sessuali, dal pieno ricorso alla confessione comunitaria al riconoscimento del diritto di celebrare l’eucaristia in una molteplicità di forme liturgiche, dal compimento di passi concreti in direzione dell’unità tra le Chiese cristiane al più netto impegno per la pace, la giustizia sociale e la difesa dell’ambiente, ecc.A queste sollecitazioni Roma ha sino ad ora risposto solo sanzionando i loro promotori  oppure con provvedimenti in direzione opposta, preferendo la strada dell’irrigidimento disciplinare e del rilancio della “identità cattolica” tradizionale.Di queste tensioni il libro da conto.Partendo dalla ricostruzione delle recenti vicende esemplari, come il pensionamento anticipato imposto al vescovo australiano di Toowoomba, mons. Bill Morris, e il contenzioso ancora aperto tra i dicasteri romani e la Conferenza delle superiori delle suore statunitensi, queste pagine, riscattandoli dal silenzio, offrono un compendio finalmente completo dei principali movimenti riformatori che negli ultimi anni sono sorti soprattutto in Europa, in particolare a partire dal clamoroso caso dei “preti disobbedienti” austriaci. Movimenti che in questa fase nuova possono tornare a sperare in un dialogo e confronto.

PROSSIMO INCOTRO A MONCALIERI


Ricordo che il prossimo incontro con Franco sarà il 28 maggio p.v. alle ore 20,15 e verterà sul libro di José Antonio Pagola: "GESU', UN APPROCCIO STORICO".

 

Ciao, ci vediamo,

                                ENZO____



ERNESTO BALDUCCI

Non ci sarà dato nessun futuro se non muteremo il nostro modello di civiltà, visto che, se esteso a tutti gli uomini, come giustizia vorrebbe, esso porterebbe con sé la morte universale.

domenica 28 aprile 2013

LA LETTERA


Don franco buon pomeriggio, mi chiamo luigi sono un prete sposato. Ti ho conosciuto in Italia quando lá ho trascorso 5 anni lavorando com persone com trastorni mentali in una cooperativa di Cassano d"adda(MI)(la Punto di Incontro). Ti seguo attraverso il tuo blog. Interessantissimo e soprattutto molto profondo negli aspetti, religiosi, politici e sociali. Ti seguo e ti ammiro. Non é facile per nessuno andare contro corrente. Io ne só qualcosa perché nell'Istituzione chiesa gerarchica ne ho passate e vissute di tutti i colori. Ma son quá a testa alta, passando difficoltá, ma con i soldini frutto del mio e del sudore di mia moglie. Dal 2004 sono ritornato ad abitare in Brasile. Abbiamo un figlio di 17 anni, Mario.
Se ti é possibile, mandami una copia del tuo libretto: BENEDIZIONE DELLE COPPIE OMOSESSUALI. Grazie!
( Segue indirizzo)

 


UNA RISPOSTA


  Carissimi  Luigi ,  Isabella e Mario,
un carissimo saluto a voi. Anche migliaia di chilometri non rompono le solidarietà profonde e i cammini comuni. Anch'io ricordo e ora leggo con emozione del tuo impegno nella direzione del Vangelo. Ho già preparato la busta con il libretto da te richiesto attorno al quale sto riscontrando un notevole interesse.
Ricordiamoci a vicenda nella preghiera e rendiamo grazie a Dio per i giorni che ci sono donati nel silenzioso impegmo con gli ultimi e le ultime della carovana.
Fammi  poi sapere se il libro ti è arrivato.
Un abbraccio forte forte a voi tre.
Don Franco


!
 



Canterbury, doppio augurio dal Vaticano

Nella cattedrale St. Paul di Londra il 21 marzo è stato ufficialmente insediato il nuovo arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Alla cerimonia erano presenti oltre duemila fedeli, leader religiosi, il premier Cameron e il principe Carlo.
E' giunto al Primate della Chiesa d'Inghilterra e Presidente della Comunione anglicana anche il doppio, straordinario augurio dal Vaticano: uno da Benedetto XVI (scritto lo scorso 4 febbraio) e un altro da papa Francesco che dice: «Non vedo l'ora d'incontrarla nel prossimo futuro e di continuare le calorose relazioni fraterne di cui i nostri predecessori hanno goduto». Continua ringraziando e ricambiando cordialmente gli auguri. La nomina di Welby incontra una notevole popolarità: chi lo ha frequentato ne loda la chiarezza di spirito e le abilità di negoziatore, qualità di cui avrà certamente bisogno.
(Rocca 15 aprile)

INSULTI DI DARIO FO

Insultare e ridicolizzare Brunetta per sua statura non mi fa affatto ridere. Trovo volgari le battute di Dario  Fo. Un avversario politico non  va affrontato con questa derisione, con questo dileggio della persona nei suoi aspetti fisici. Questa volta Dario si è dimostrato volgare, molto più piccolo  di Brunetta. Anzi meschino.

MONTI VIENE ALLA LUCE

" Silvio Berlusconi è il più bravo" : questa l'ultima uscita di Mario Monti. La dichiarazione ha il pregio della chiarezza. Fino a due mesi fa diceva il contrario. Ma - non c'è dubbio - Monti sostanzialmente, tolto il bunga- bunga, la pensa come Berlusconi in economia e in politica.

sabato 27 aprile 2013

IO CREDO

 

Non credo che si possa

confessare la propria fede

senza viverla.

 Non credo che si possa

dire in poche parole

quello che io credo.

 Non credo che si possa

parlare degnamente di Dio

senza entrare in dialogo con Lui.

 Non credo che l’uomo possa

rinchiudere Dio

in una confessione di fede.

 Io credo che finalmente

Dio mi dirà chi sono.

 Io credo che il futuro di Dio con noi

è più importante del nostro passato

con o senza di Lui. 

Post. Jan Krans -  Camerum- spalanca la finestra

Evaa

 

 

PROMEMORIA DI DOMANI 28 APRILE


Domenica 28 aprile a Torino, in via Principe Tommaso 4, si svolgerà la giornata comunitaria della Comunità Nascente dalle ore 10 alle ore 16. Al mattino alle ore 10,30 verrà celebrata l'eucarestia, poi pranzo comunitario autogestito. Nel pomeriggio dalle 14 alle 16 si parlerà delle varie iniziative in corso contro l'omofobia sia nella società civile che all'interno delle chiese cristiane. Sarà anche l'occasione per presentare e mettere a disposizione l'ultimo libro di don Franco "Benedizione delle coppie omosessuali".

Ci vediamo domenica!
Anna



LE PRESSIONI DEL POPOLO DI DIO

Sui sacramenti ai divorziati e risposati da ben cinquant'anni come popolo di Dio esercitiamo una costante pressione sulle gerarchie vaticane  circa la crudeltà e l'insensatezza delle regole ecclesiastiche. Una prassi escludente è sempre più scandalosamente antievangelica. Un numero crescente di parrocchie, di comunità , di preti, di vescovi e di cardinali, di teologi e di teologhe dissentono apertamente dalle norme del diritto canonico. Molti pastori agiscono ormai apertamente contro tali regole ed hanno inaugurato una prassi accogliente.
In tutta la chiesa cattolica ferve il dibattito. Credo che Ratzinger sia ormai dimenticato. Probabilmente la gerarchia troverà qualche marchingegno per non ammettere completamente il grande errore commesso, ma nella sostanza dovrà arrendersi alla motivata ed evangelica pressione di larga parte del popolo di Dio. Voglio solo aggiungere che, anche questa volta , la forza e la fede del popolo credente saranno determinanti in questo cambiamento radicale che ormai è alle porte. Anzichè aspettarsi tutto dalle gerarchie, è ben più fecondo attivare e responsabilizzare il popolo credente nelle sue varie articolazioni.
don Franco Barbero

FURENTI E SILENTI

Avete notato? Papa Francesco deve aver trovato qualche particolare sedativo....Infatti in questi 40 giorni del suo ministero  i cardinali, che parlavano e straparlavano su tutto, ora osservano un rigoroso silenzio. Persino sulla politica italiana. A Bertone si sono bloccate le mandibole.... Evidentemente la paura di essere silurati o di dventare sgraditi li rende guardinghi. Che la musica cominci a cambiare?

venerdì 26 aprile 2013

DI FRONTE AI CONVIVENTI L’ITALIA RESTA SENZA PAROLE

Convivenze alle stelle e matrimoni in calo.
Secondo alcune stime fra cinque, o al massimo sei anni, le coppie di fatto saranno la maggioranza. Una mutazione antropologica che ha tempi sempre più rapidi. Mentre la lingua non ha la stessa velocità.
Così, tra famiglie che cambiano e parole che restano, il vocabolario arranca alla ricerca di compromessi terminologici per definire relazioni e ruoli inediti. Non si è più coniugi. Ma si prova un certo disagio a venir presentati come conviventi, amici. O fidanzati quando si è pluridivorziati. E addirittura ragazzi, anche se non si ha più l'età. Senza parlare dell'offensivo concubini. Col risultato che l'attrito fra nuove situazioni e vecchi vocaboli provoca spesso imbarazzo.
Il fatto è che il lessico famigliare tradizionale ha dei termini dal senso preciso e inequivocabile, perché istituzionalizzato da sempre. Una moglie è una moglie e un marito è un marito. Mentre non è così per nomi sostitutivi come compagna e compagno, che in origine non hanno nulla a che fare con l'unione coniugale. Ma piuttosto con la solidarietà, letteralmente con la condivisione del pane. Non parliamo poi di partner, che ha un senso economico, o semplicemente sessuale. Cosa fare allora per riportare avanti l'orologio della lingua? Prima di tutto una riforma del diritto di famiglia al passo con la rivoluzione dei valori e delle sensibilità. Fatta la legge, le parole si troveranno da sole.
Marino Niola
(Il Venerdì 8 marzo)
Solo Dio può istruire,
ma bisogna dargliene
il tempo
e fare abbastanza silenzio
per sentire una voce
che fa meno rumore
di un raggio di sole sull'acqua.

Jacques e Raïssa Maritain
L'austerity ricorda la medicina del medioevo che pretendeva di curare il malato a furia di salassi, togliendogli sempre più sangue. Se non traiamo lezioni da questa crisi, come avvenne dopo il '29, subiremo tutti una ricaduta.
Joseph Stiglitz
Investite nei settori della terza rivoluzione industriale come energie rinnovabili e tecnologie: continuare a investire nelle economie basate sul petrolio oggi non ha più senso.
Jeremy Rifkin
(Repubblica 19 aprile)

INFORMAZIONE

Il mio libro "Benedizione delle coppie omosessuali" è in vendita presso la Libreria Volare di Pinerolo in Corso Torino.

SPEZZA LE CATENE

 

Per vivere la libertà,

spezza le catene dell’oppressione.

 Per vivere la verità,

spezza le catene della menzogna.

 Per vivere la fede,

spezza le catene del dubbio.

 Per vivere l’amore,

spezza le catene dell’odio.

 Per vivere la condivisione,

spezza le catene dell’egoismo.

 Per vivere la compagnia,

spezza le catene della solitudine.

 Per vivere come uomo nuovo,

spezza le catene dell’uomo vecchio.

 

(Wanir Welepane, Spalanca la finestra)

 

CONFUCIO


“Ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità: non andare fino in fondo e non iniziare”



COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA


"RESTATE UMANI E CERCATE ..."

(Geremia 29, 1-13)


Queste sono le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al resto degli anziani in esilio, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il resto del popolo che Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme a Babilonia; la mandò dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme. Fu recata per mezzo di Esalà figlio di Safàn e di Ghemarìa figlio di Chelkia, che Sedecia re di Giuda aveva inviati a Nabucodònosor re di Babilonia, in Babilonia.

Essa diceva:

"Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele, a tutti gli esuli che ho fatto deportare da Gerusalemme a Babilonia: Costruite case e abitatele, piantate orti e mangiatene i frutti; prendete moglie e mettete al mondo figli e figlie , scegliete mogli per i figli e maritate le figlie; costoro abbiano figlie e figli. Moltiplicatevi lì e non diminuite. Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare. Pregate il Signore per esso, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere.

Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati.

Oracolo del Signore.

Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo. Io infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. Voi mi invocherete e ricorrerete a me e io vi esaudirò; mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore.

                                        >>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<<<

La situazione che questa pagina del libro di Geremia ci descrive ha un antefatto complesso. Da tempo, dopo la morte di Giosia, il re fedele, avvenuta nel 609 in battaglia contro l'Egitto, il regno di Giuda, cioè il Sud, viveva una lacerazione.

Sotto l'empio e corrotto re Joakim dilaga la corruzione dei sacerdoti, dell'intera casa regnante (anni 609-598) e i profeti di corte seducono il popolo con illusioni: se ci schieriamo con l'Egitto, Babilonia non ci toccherà. Erano puri calcoli politici, di interessi di casta, diffusi per nascondere un sistema di corruzione che permetteva ai capi di continuare a mantenere i loro privilegi.


Il senso della realtà


Geremia, che scendendo dal Nord, aveva sostenuto la riforma di Giosìa, che voleva una "religione del cuore", scrive questa lettera ai deportati quando ormai Nabucodonosor, re dei Babilonesi, ha occupato Gerusalemme e ridotto il Tempio ad un ammasso di rovine.

Anche tra i deportati c'erano "falsi profeti" che annunciavano un immediato ritorno a Gerusalemme predicando una aperta ribellione ai babilonesi. Fu pura illusione. Si aprì il periodo del dominio di Babilonia e le carovane, dapprima con i notabili e poi con il "ceto medio", si diressero a Babilonia.

Là nella deportazione il "Deuteroisaia" ed Ezechiele parleranno al popolo: è tempo di renderci conto del punto in cui siamo arrivati, ripensare la nostra storia, assumerci le nostre responsabilità, ritornare a Dio con tutto il nostro cuore e costruire un futuro "altro".

A questo punto si inserisce questa appassionata lettera di Geremia.

Il profeta ha il senso della realtà."Non fate i sognatori a vanvera. Se vi ribellate, sarà per voi una strage. Invece, vivete una resistenza non violenta, costruttiva, piena di speranza. Rileggete la storia, interrogate il vostro cuore"...

"Ora che non avete più una terra, potete o disperare o costruire castelli in aria oppure rimanere umani e approfondire la vostra identità".


Tempo di rigenerazione


Il suo messaggio non è affatto un invito alla rassegnazione. Al contrario: è l'annuncio che, attraverso la rigenerazione interiore e la conversione dei cuori, è possibile progettare un futuro pieno di speranza che Dio tiene aperto per i Suoi figli ora deportati.

I versetti 5-6-7 costituiscono un pressante invito a non cedere né alla disperazione né all'illusione che tutto cambierà dall'oggi al domani. "Date senso alla vostra vita quotidiana, all'orto, alla vita di famiglia, abbiate cura di voi e della città in cui vivete". Addirittura Geremia aggiunge due particolari: nella vostra preghiera ricordatevi di Babilonia e sappiate che la vostra felicità dipende dalla felicità e dalla prosperità della città in cui siete ora.

Geremia resta, tra una prigione e l'altra, in Giuda accanto al "ceto" più povero. Sappiamo che finirà deportato e perseguitato in Egitto, tradito da tutti, ma non dal suo "segretario" Baruch. Ma il suo messaggio ai "deportati" può parlare ancora oggi a noi.

Ci sono stagioni nella vita in cui sembra che ci manchi la terra sotto i piedi. Anzi, crolla davvero un mondo …

Si pensi al lavoro, alla povertà crescente, alla disperazione galoppante. Il rischio è di aspettare da qualche comico salvatore della patria la svolta salvifica. Il cammino è più lungo e difficile. Bisogna, come a Babilonia, progettare qualche cosa di più impegnativo e cambiare strada. Ma occorre "ricreare" una quotidianità diversa, una prospettiva diversa. La svolta deve essere personale, collettiva, interiore e politica.

Il progetto liberista-capitalista è senza futuro come le religioni del potere.

Così è per il cristianesimo: o una storia che fa corpo con i poveri o una istituzione da museo.


Un futuro pieno di speranza


Come Geremia possiamo vedere e ritrovare in questa stagione l'opportunità, l'urgenza e la forza di generare un futuro "pieno di speranza".

Ecco la fecondità del messaggio profetico che Gesù espresse e incarnò all'ennesima potenza. Ma la condizione è che noi, concretamente coinvolti in questo oggi, rimanendo attivi e creativi, "cerchiamo con tutto il cuore" Dio, il Suo regno di giustizia e i sentieri verso un futuro altro.

Le parole di Geremia possono essere lette per ciascuno/a di noi. Volere "il bene della città e pregare per essa" significa che non possiamo fuggire in sogni evasivi o ricavarci uno "spazietto" sociale o ecclesiale al riparo dalla situazione collettiva . È l'irrinunciabile dimensione della cittadinanza attiva nella società e nella chiesa. Io ci devo mettere la faccia, il cuore, la testa, le idee, le mani … in prima persona.


Ti prego


Dammi la perseveranza

di cercare e praticare ogni giorno

i sentieri del bene comune

coivolgendo in essi tutto il mio cuore.

Ma aiutami a distinguere la speranza costruttiva dalle illusioni e dai sogni evasivi.


 


LEONE TOLSTOI

Il denaro non rappresenta se non una nuova forma di schiavitù impersonale, al posto dell'antica schiavitù personale.

giovedì 25 aprile 2013

UN NUOVO LIBRO

FRANCO BARBERO, Benedizione delle coppie omosessuali, L'Harmattan Italia, via Degli Artisti, 15 – 10124 TORINO, tel. 011/8171388, pp. 124, € 19,50
  • E' in vendita dal 30 aprile
  • Potete organizzare una prenotazione telefonando o scrivendo sia all'Editore o all'Autore.
Per contattare don Franco Barbero potete
A) Scrivere in via Porro, 16 – 10064 PINEROLO (TO)
B) Telefonare allo 0121/72857
C) Oppure usare il cellulare: 340/8615482
D) Inviare una e-mail a donfrancobarbero@alice.it

Lo presento a Torino
Domenica 28 aprile alle ore 14,30  in Via Principe Tommaso, 4

Lo presento ad Alessandria
Venerdì 31 maggio alle ore 21. Per informazioni: Sergio 0131/264149

L’INVITO DI GESÙ A “SOLLEVARSI”

 

Le parole di Gesù erano rivolte anche ai sovversivi, ai ribelli nascosti nelle grotte della Palestina. "Volete l'insurrezione armata? Io non la voglio. Non la voglio la "sollevazione", ma che voi vi "solleviate", per rialzarvi e aprire gli occhi per vedere la vera realtà e la grande sofferenza che incombe sul vostro paese. Voglio indicarvi dei percorsi alternativi, vie che portano alla pace, anche con quelli che odiate,

(...) Il segno caratteristico dell'"insorgere" proposto da Gesù – cioè rialzarsi in piedi e andare verso la libertà – era la salvezza degli esseri umani.

Le persone scoraggiate e disperate, barricate, bloccate in se stesse, dovevano "sollevarsi" dalla loro stanchezza ed aggrapparsi ad una speranza. Dovevano intravvedere la possibilità della liberazione, della salvezza, ed avere davanti agli occhi una rappresentazione possibile di pace. Dovevano intraprendere una via del tutto nuova.

Gesù non si servì di gesti grandiosi per indicare questa nuova realtà. Indicò invece, instancabilmente i gesti normali della vita quotidiana. Il punto di osservazione del suo lavoro politico – un lavoro in vista della salvezza -  non era l'azione spettacolare ma la quotidianità.

Le persone smarrite, , senza futuro, dovevano trovare una strada. Chi, spossato a stanco, ormai si era arreso, doveva prendere nuove decisioni. Chi era in preda alla paura e all'odio doveva avvicinarsi, libero, a chi temeva oppure odiava. Era una risposta politica, e nello stesso tempo privata, ad una situazione senza via d'uscita ed il segno del supermercato di tante illusioni politiche e militari.

Poiché la forza più potente racchiusa nell'Evangelo è la speranza. Ed anche oggi, per la chiesa, la speranza è il contributo specifico che essa può dare alla mentalità del nostro tempo. Ciò che non dà speranza che vada oltre a quanto si può vedere in questo mondo non può essere "Evangelo".

(Jorg Zink, Cento giorni con Gesù, Claudiana, Torino, 1997, pp. 130-131)

ORSARA DI PUGLIA, UNA RELAZIONE DI DANIELE GARRONE

 

A Orsara di Puglia, la sera del 23 febbraio, la relazione del prof. Daniele Garrone su “La chiesa e l’antisemitismo” è stata introdotta da una breve presentazione di chi scrive sul XVII Febbraio e da un dotto intervento della prof.ssa Ada Prismo sulle varie interpretazioni della Shoah. Nell’ambito della Shoah – ha esordito Prisco – ci si muove fra memoria e oblio, fra silenzio e parola, sottolineando il valore della dimenticanza in contrapposizione alla memoria. Essa è partita da un gustoso episodio del Talmud in cui si narra di un angelo che, toccando le labbra dell’uomo, provoca la dimenticanza di tutto ciò che il medesimo ha imparato. Secondo questa tradizione chassidica, senza la dimenticanza l’umanità non si impegnerebbe in nulla.

C’è un tempo per la dimenticanza e un tempo per la memoria, fondamentale quest’ultima perché certi eventi non si ripetano più.

Una vasta gamma di pensatori si è interrogata sul senso della Shoah. Ma darne un snso per alcuni di loro rimane addirittura blasfemo. Dopo Aushwitz si può parlare ancora di Dio? Si può fare ancora teologia? Si tratta in fondo di confrontarsi con il male, il male assoluto. Per la poetessa polacca Wislava Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, non ci sono parole adeguate a descrivere l’efferatezza di quell’immane strage.

D’altronde il pensiero ebraico ha cominciato da poco a elaborare il lutto della Shoah. Né, peraltro, i sopravvissuti possono a cuor leggero sottrarsi alla responsabilità di lasciarne memoria alle giovani generazioni. E il filosofo Hans Jonas si chiede: “Quale Dio dopo Aushwitz?”

Spetta al teologo L. Rubenstein, sulla scorta della teologia nordamericana della “morte di Dio”, introdurre il concetto di Dio oltre la storia quale “Santo Nulla”. Un suo allievo sostiene che è necessario superare la logica di Aushwitz che significa il potere di oppressione che annientà la libertà, la dignità, la vita di uomini, donne e bambini giudicati superflui, senza potere. Quando questa logica del potere sarà superata, allora si potrà dire che l’elaborazione del lutto sarà compiuta. Altre interpretazioni sono state illustrate: dal nascondimento del volto di Dio e alla sua ostinata negazione a fronte della tragedia indicibile della sterminio ebraico al sacrificio vicario del popolo ebraico e alla presenza sofferente di Dio. Ma “se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore allora prevarrà sempre la ragione del risentimento e della vendetta. Se invece la memoria del dolore sarà anche la memoria del dolore altrui, persino del nemico, allora sarà l’inizio del processo di comprensione. Dare voce al dolore dell’altro può essere la via per la comprensione e la pace” (C. M. Martini).

E quest’ultima affermazione fa tornare in mente la frase di una poesia di Szymborska: “Ascolta come mi batte forte il tuo cuore”.

(Giovanni Magnifico, Riforma 19 aprile)

OTTO PER MILLE DELLO STATO

 

Con il prossimo 730 si torna a parlare di Otto per mille e delle chiese (con l’inammissibile errore nei moduli a danno dei battisti!) Si parla molto meno di quello destinato allo Stato che dovrebbe riguardare progetti di enti senza fine di lucro per beni culturali, assistenza rifugiati, fame nel mondo e calamità naturali. Qui sono avvenute gravi irregolarità: per alcuni anni il gettito è stato decurtato alla fonte per esigenze di bilancio, nel 2009, a esempio, ben 80 dei 130 milioni destinati dai contribuenti allo Stato furono impiegati per finanziare vari interventi militari all’estero. Pochi soldi ai beni culturali, ma non a quelli della chiesa cattolica. Su 49 milioni destinati all’insieme dei beni culturali, 21 andarono a opere cattoliche (che già usufruiscono del loro Otto per mille). Molto basse infine le cifre per la fame nel mondo e i rifugiati. Non sono mancate in questi anni critiche e

proposte per rispettare le finalità dell’Otto per mille destinato allo Stato: non è il problema prioritario del paese, ma sarebbe un piccolo segnale nella direzione della tanto invocata trasparenza.

(Marco Rostan)

NOZZE GAY IN FRANCIA


Nozze gay. La Francia non precipiterà nel baratro, nonostante gufi e civette

Chi dobbiamo ringraziare per questo meraviglioso silenzio dei vescovi italiani, riguardo alle notizie che vengono dalla Francia? L'Assemblea nazionale francese ha dato il via libera definitivo alla legge sulle nozze e sull'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. La legge è passata con 331 voti a favore e 225 contrari. La storia fa il suo corso, la civiltà fa il suo corso, un Paese serio e civile va ad aggiungersi a quelli che già hanno adottato leggi che eliminano ogni discriminazione nei riguardi degli omosessuali. Il 2 febbraio scorso, Angelo Bagnasco tuonava contro l'approvazione in Francia del primo articolo per l'istituzione del matrimonio per gli omosessuali, profetizzando: "siamo vicini al baratro". Ovviamente lontano dal suo pensiero che il baratro è in quei paesi dove gli omosessuali sono imprigionati e condannati all'ergastolo o a morte. Molte persone, fuori dalla storia, fuori dalla civiltà, amanti dell'ingiustizia, delle discriminazioni, sono scese nelle piazze francesi a protestare contro l'approvazione della legge, ma la promessa di Hollande è stata mantenuta. La vita riprenderà come prima, meglio di prima per le coppie omosessuali, tale e quale a prima per le coppie eterosessuali, e la Francia, come altri paesi che hanno varato leggi analoghe, non precipiterà nel baratro, nonostante i gufi e le civette. Ma, mi domandavo: chi dobbiamo ringraziare per l'odierno silenzio dei vescovi italiani? Oppure è troppo presto, e le terroristiche profezie arriveranno domani?

Renato Pierri

 

 

 


mercoledì 24 aprile 2013

Tagli agli stipendi dei cardinali Ior

CITTA' DEL VATICANO -La spending review di papa Francesco arriva a toccare anche le alte sfere della Santa Sede. Il pontefice ha deciso di cancellare l'emolumento spettante ai cinque cardinali che compongono la Commissione di vigilanza dello Ior. Quindi Tarcisio Bertone, Jean Louis Tauran, Telesphore Placidus Toppo, Odilo Pedro Scherer e Domenico Calcagno non riceveranno più i 25mila euro che venivano corrisposti ogni anno per quella carica. La decisione, presa in coincidenza con la riunione della Commissione per l'approvazione del bilancio 2012, arriva dopo quella di tagliare l'indennità di inizio del Pontificato di 500 euro ai quattromila dipendenti del Vaticano. Ieri Bergoglio ha ricevuto in udienza il presidente dell'Ecuador Rafael Correa. Un incontro familiare nel quale il pontefice ha salutato simpaticamente il presidente latino-americano dicendogli: «La vedo fresco come una lattuga». Espressione che nell'America Latina equivale più o meno a "pimpante".
(Repubblica 20 aprile)

APRI I NOSTRI CUORI

 

Dio vivente,

apri i nostri cuori,

affinchè riceviamo

il soffio del tuo Spirito.

 

Apri le nostre mani,

affinchè le tendiamo

verso il nostro prossimo.

 

Apri le nostre labbra,

affinchè gridiamo la nostra gioia

per le meraviglie della vita.

 

Apri le nostre orecchie

affinchè percepiamo

il tuo dolore nell’umanità.

 

Apri i nostri occhi,

affinchè ti riconosciamo

anche nello straniero.

Amen!

 

(Da Le Cep, da Spalanca la finestra, della Cevaa, p. 92)

DUEMILA TELEFONATE AL MESE PER CHIEDERE AIUTO

 

Il volto martoriato  pubblicato su Facebook di Wilfred de Buijin , gay aggredito per strada a Parigi dopo una cena con amici, ha fatto il giro del web . Gli attacchi omofobici in Francia di recente si sono triplicati raggiungendo il top durante la discussione della legge sulle nozze gay. A istigare la violenza il gruppo di estrema destra Gud.  Ma l’omofobia non è solo volti insanguinati. In Italia serpeggia nella società e nell’immaginario. A contrastarla un pericoloso vuoto di leggi e pochissimi progetti.

La Rai ha persino tergiversato sulla messa in onda dello spot del ministero delle pari opportunità che per livellare le “differenze” equipara l’essere alto o mancino all’orientamento omosessuale. Efficace? “Certo quando sei alto è difficile fare coming out con i tuoi…”, è uno dei tanti commenti ironici su Fb. Cosa racconti in famiglia, in classe, in ospedale, sul lavoro quando sei lesbica o gay? È questo il tema. La piaga è l’omofobia sociale, capillare, dannosa. Quella che rischi di portarti addosso per tutta la vita. C’è una realtà che i media tacciono, interessati a parlare  solo di nozze gay, violenze, celebrazioni. Ad accreditare  l’immagine degli omosessuali militanti, trionfanti, o aggrediti solo per un raptus. Come se non fosse di moda parlare di disagio quotidiano, mentre l’omofobia sembra più digeribile se camuffata da violenza episodica.

Cala il silenzio sui tanti ragazzi che a scuola sono omofobi e se ne vantano, sui genitori che cacciano di casa i figli gay, sulla lesbica “velata” – prof, infermiera, psicanalista, dirigente, madre di famiglia. Sono i racconti che arrivano alla Gay help line 800713713 (www.gayhelpline.it) : duemila telefonate al mese per il 70 per cento di uomini (dati relativi al trimestre aprile-giugno 2012), 1.328.228   visite al sito web, 10.496 richieste di consulenza. Le domande riguardano per il 42 per cento il sostegno psicologico, per il 33 quello medico, per il 25 l’assistenza legale, riferisce Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center cui è legato il servizio.  Chi telefona parla di svelamenti, di coppia, di solitudine.

“Ci sono i ragazzi che hanno paura di fare coming out, pur essendo figli di genitori che poi la prendono bene. Quelli, invece,  a cui è stato risposto   con un rifiuto oppure con i soliti “vedrai sarà una fase” o “ti porto da uno psicologo”. C’è chi resta all’interno di una coppia per il timore di perdere l’unico contatto con  il mondo gay. C’è l’uomo anziano che chiama per dire di essere solo, laddove le lesbiche in età telefonano raramente”, racconta Angela Infante,  counselor, presidente Gay Center e responsabile dei progetti di formazione.

Notevole il peso dei ruoli di genere nelle questioni d’amore. “Le donne si rivolgono alla Gay help line per problemi di coppia e tendono ad avere comportamenti assillanti, mentre è difficile che un uomo chiami per dire che il compagno  lo ha tradito”. C’è poi la sofferenza  cocente di essere abbandonata dalla partner che non tollera il peso della “trasgressione”. “Tra le telefonate quella di una donna lasciata dalla compagna dopo 15 anni di rapporto a causa delle pressioni messe in atto dalla famiglia di origine, in poco tempo la ex-partner si è sposata e ha avuto un figlio sconfessando  il passato”.

Tanti i dubbi sulla identità: “Molti uomini sposati che hanno relazioni con uomini chiedono: sono gay o etero? ”. C’è poi chi cerca nella città il necessario anonimato: dal Sud o dalle province del Nord chiedono come fare a vivere a Roma dove puoi passare inosservato. Ci sono le segnalazioni di comportamenti sessuali non graditi, la confusione tra travestitismo e omosessualità. E ancora: “Chiamano anche le mamme, vogliono informazioni sui comportamenti a rischio. Oppure chiedono: se mia figlia si veste da maschio diventerà lesbica?”. Delicato il compito di chi risponde.

“Uno dei momenti più duri: quando chi telefona ha lo stesso problema dell’operatore. In questi casi può essere difficile restare centrati – conclude Angela Infante -. Gli operatori devono fornire l’ascolto empatico che dà la possibilità a chi telefona di fare chiarezza dentro di sé. Tutti i mesi ci incontriamo: chiedo loro quali telefonate sono state più problematiche. Condividiamo le difficoltà, li stimolo a fare le domande giuste”. Un lavoro di ascolto permanente. Uno slalom tra negazioni di sé, ferite, maschere. Il termometro dell’omofobia? “Tanti dicono: non chiamo per me, ma per un amico”. Delia Vaccarello-L'Unità 17 aprile