giovedì 28 febbraio 2013
GIULIA SARTI( M5S)
NON DICIAMO PIU' " I GRILLINI"
Intanto " il fuori tutti" di Grillo è già fallito..... Si tratta di partire da alcune proposte condivise che possono costituire le basi del rinnovamento. Così pure non è escluso che qualche esponente della lista Monti si possa aggregare su alcuni temi di fondo.
Insomma, non è proprio il caso di piangerci addosso o di imprigionarci nell'ossessione di Grillo.
I DISPERATI CHE MUOIONO SONO I “NOSTRI” MORTI
- Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepolturaalle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola?
- Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l'idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l'inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce.
- Sono indignata dall'assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell'Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strageche ha i numeri di una vera e propria guerra.
- Sono sempre più convinta che la politica europea sull'immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l'unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l'Europa motivo di vergogna e disonore. In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l'unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto.
- Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche. Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all'accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all'Europa intera.
- Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca,come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza
- (Giusi Nicolini)
Quando ci hai creati, Signore
Quando ci hai creati, Signore,
ci hai offerto la libertà.
Ci hai affidato la responsabilità di sottometterci
al solo Signore che era, che è e che sarà.
Proteggici dalla schiavitù del consumismo.
Che Cristo sia la nostra libertà,
che egli ci liberi dall'inferno dove conducono
il possesso, l'avidità e la cupidigia.
Chiediamo il tuo aiuto, Signore della vita,
troviamo difficile lottare
contro la potente tentazione del consumismo.
Abbiamo fiducia in Te, ci inchiniamo davanti a Te,
perché in Te soltanto
i nostri cuori troveranno riposo.
Tomàs Mackey – Argentina (da Al di là delle barriere, della Cevaa)
Gustavo Zagrebelsky
mercoledì 27 febbraio 2013
ADOLESCENTI PAROLE
Se l’occhio non si esercita,
non vede
pelle che non tocca,
non sa
se il sangue non immagina,
si spegne.
Pure provato da fatiche e
lotte,
meravigliato
dei capelli bianchi
di persistere vivo,
la tua voce
pudore da poetare:
a irreprimibile esigenza,
terra acqua creature
orizzonte, ti sono adolescenti
parole.
(Danilo Dolci)
JEAN-MARIE MULLER
ALDO CAPITINI
COMUNITA' DEL CHIAPAS
RESPONSABILITA'
Ci siamo lasciati strappare di mano tutto, da una minoranza inadeguata, moralmente e intellettualmente.
Questa ci ha depredato, buttato in un'avventura senza fine; e questo è il lato più "roseo", io credo.
Il brutto è che le parole e gli atti di quella minoranza hanno intaccato la posizione morale, la mentalità di molti di noi.
E' bene prepararsi a risolvere quei problemi in modo duraturo, e che eviti il risorgere di essi ed il ripetersi di tutto quanto si è abbattuto su di noi.
GIACOMO ULIVI, fucilato a Modena nel 1944 dalle Brigate Nere perché partigiano. Aveva solo 19 anni.
GIORGIO LA PIRA
Siamo entrati nel tempo dell’unica guerra legittima, dell’unica strategia legittima. Guerra e strategia contro la fame, la miseria e la depressione economica, sociale, culturale e politica dei popoli di tutto il mondo.
GIILBERTO SQUIZZATO: LIBERA CHIESA
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GENE SHARP
A livello popolare è facile rendere romantici i più drammatici ed eroici atti di violenza compiuti per cause giuste, ed il ricordo di tali atti di coraggio ha la sua influenza sul modo di vedere il presente e quindi il passato. Anche se l'azione nonviolenta può essere ugualmente eroica e drammatica, di rado le sue gesta ed i suoi eroi vengono idealizzati come esempi per le generazioni futre. Si possono indicare anche altre, forse più fondamentali, ragioni per cui la storia dell'azione nonviolenta viene misconosciuta. In parte, il disinteresse degli storici può essere dovuto ai loro preconcetti personali e al fatto che accettano il pregiudizio della società in cui vivono secondo cui la violenza è il solo modo di lottare veramente significativo ed efficace.
martedì 26 febbraio 2013
ERNESTO BALDUCCI
IL MARITO MAROCCHINO E' SEMPRE PIU' ASSASSINO?
- Caro Don Franco, un abbraccio forte.
- Ti trasmetto qualche riga sull'uccisione di Jamila, qui a Budrio.
-
...alcune testate giornalistiche e televisive sull'orribile delitto di Budrio hanno insistito nel titolare che "un marocchino ha ucciso la moglie", provocando così un'ulteriore vittima, oltre al femminicidio di Jamila, che è l'attribuzione ai migranti di una colpa in più, per cui il femminicidio passa in secondo ordine e l'uccisione di una donna sembra invece essere una 'naturale' conseguenza di uno 'status' etnico. Non intendo certamente negare che in moltissime altre realtà del mondo, come in quelle occidentali, la condizione femminile subisca in forme altrettanto violente e possessive il dominio maschilista, patriarcale, criminale, ma evidenziare o sottolineare, come è accaduto a Budrio, che più che 'marito' l'assassino è 'marocchino' spinge e devia una problematica, che attiene proprio la sottomissione delle donne e delle loro libertà affettive, femminili, ontologiche, dentro lo spazio chiuso e avvilente dell'immigrazione, dimenticando così il sopruso perverso e criminale dell'immaturità affettiva, psicologica e culturale dei maschi, in particolare di fronte all'autodeterminazione della donna da un lato, e dell'omofobia dall'altro. Nessuno mi toglie dalla testa, poi, che senza dimenticare i danni di tutte le religioni in questi argomenti, anche una certa cultura cattolica, bigotta, retriva e moralistica, sia stata, ed è tuttora, foriera di sensi di colpa e di soprusi nei confronti del ruolo della donna e delle sue libertà espressive, all'interno della famiglia e del rapporto di coppia .. specialmente quando si idealizza la famiglia senza saperne 'curare' le devianze, se non rinviando a presunte 'scomuniche' di Dio, che in realtà non sono altro che visioni misogine di una gerarchia e una storia maschilista .. perchè il Vangelo dice ben altro. Viene da dire: il marito marocchino è sempre più assassino del marito italiano? Secondo i mass media sì .. specialmente se è un immigrato ..
fra benito
COME ARRIVARE A MAMBRE?
Dalla tangenziale di Torino prendere la A6 per Savona, uscire a Marene per entrare in A33 verso Cherasco/Asti; prendere l'uscita Bra-Marene e seguire le indicazioni per Savigliano.
Arrivati al cartello che indica BUSCA (quello bianco della città), svoltare subito a destra, verso la collina; l'indicazione è Castello del Roccolo, Via bella Antilia, S. Quintino.
INCONTRO REGIONALE A MAMBRE
una giornata di studio e riflessione aperta a tutte/i coloro che lo desiderano sul tema:
CHI È GESÙ DI NAZARETH?
Relatore: ELIO RINDONE
h 9,30 Ritrovo
h 9,45 Prima parte: Il Gesù della storia
h 11 Riflessioni in assemblea
h 12,30 Pranzo: la comunità ospitante offrirà un primo, per il resto condivisione di bevande, pane, cibi salati e dolci...
h 14,15 Seconda parte. Alcuni approfondimenti: il messia, il profeta, il taumaturgo
h 15 Riflessioni in assemblea
h 16 Momento di preghiera a cura della comunità di Mambre
ROMANO PRODI
“Il giorno in cui cadde il mio governo, entrò nella mia stanza Padoa-Schioppa. Ricordo ancora che mi disse: “Sai quanto è oggi lo spread? È a 34, un sogno per l’Italia”.
AL 2015 CHIUDERÀ ALTRE 350 FILIALI IN ITALIA
(Repubblica 20 febbraio)
ALDO CAPITINI
HILDEGARD GOSS-MAYR
"Gli immigrati fanno salire le iscrizioni”
Professor Blangiardo, l'anno prossimo, solo alle elementari, i bambini in più saranno 21 mila.
«Sono numeri che ci aspettavamo. La presenza di stranieri in Italia è un fenomeno ormai consolidato, di natura sempre più "familiare". Nel '90 nascevano nel nostro Paese meno di 10 mila. bimbi stranieri all'anno, oggi viaggiamo intorno alle 80 mila nuove nascite».
Le iscrizioni si concentrano al Centronord, ma diminuiscono al Sud e nelle Isole.
«Questo accade perché la presenza di immigrati si sviluppa dove c'è maggiore disponibilità di lavoro. Sono molte le famiglie straniere che, dopo essere arrivate in Italia, migrano ancora dentro i confini nazionali, dal Sud verso il Settentrione».
L'aumento degli scolari rischia di mettere in difficoltà le scuole italiane, in molti casi già sovraffollate.
A uno dei difetti del nostro Paese: non prendere in considerazione le previsioni demografiche per fare programmazione. I dati circolano, ma la politica li ignora. Le analisi demografiche riescono a prevedere, anche con una discreta precisione, le dinamiche nel medio e lungo periodo. Ma la politica italiana sembra interessata a compiere scelte solo di breve termine».
Gregorio Romeo
(Repubblica 5 febbraio)
IL SILLABARIO DI QUALEVITA
Un uomo che coltiva il suo giardino.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.
LA PAURA DELLA RIFLESSIONE
A pochi giorni dal conclave esplode il "toto-papa" e ognuno tira fuori il candidato preferito.
Ora la partita sembra tra Scola e Ravasi. Ma questo non fa paura alle gerarchie cattoliche, tutte intente a fare le cordate o a tifare per esse.
Dal "panorama giornalistico" è quasi assente la riflessione teologica; anzi il "gioco spettacolare" che la curia romana aggiorna di ora in ora, accende di "curiosità" questi giorni di attesa. Una notiziola succede all'altra con un ritmo più che quotidiano. Non c'è metodo più efficace per distrarre dalle vere domande e dalle vere questioni sulla struttura del pontificato romano e su tutte le questioni teologiche aperte.
Il problema nodale non è il papa, la persona del papa (questione anch'essa rilevante), ma il papato. C'è o non c'è la volontà di porre mano alla destrutturazione dogmatica del papato romano per avviarci alla configurazione del ministero petrino? Voglio sostanzialmente esprimere questa opinione: circola la paura di porre le domande davvero "radicali", che cioè stanno alla base della questione. Eppure è questo l'elemento decisivo che una nuova coscienza cristiana ed ecclesiale pone al centro.
Franco Barbero
TONINO BELLO, VESCOVO
Pace, per usare un'immagine, è un'acqua che viene da lontano: l'unica in grado di dissetare la terra; l'unica capace di placare l'incoercibile bisogno di fedeltà sepolto nel nostro inquieto cuore di uomini. Quest'acqua che in larga parte discende dal cielo e in minima parte deriva dalle risorse idriche della terra (ma anche queste, in ultima analisi, non provengono dall'alto?), si trova in un acquedotto. Si tratta ora di portarla a tutti.
lunedì 25 febbraio 2013
UN BELL’INCONTRO
Emanuele, Dario, Cristiano, Gianpaolo e io martedì 12 febbraio abbiamo partecipato all'incontro con i rappresentanti della Parrocchia di San Lazzaro in vista della celebrazione eucaristica di domenica 26 maggio che avverrà appunto in tale parrocchia alle ore 11.
Nel clima di dialogo, con particolare attenzione al fatto che una celebrazione parrocchiale "contro l'omofobia" va bene introdotta, ci siamo dati un appuntamento per martedì 19 marzo alle ore 21 nei locali di San Lazzaro per proseguire nella preparazione dell'incontro eucaristico.
Corso biblico: 1° marzo
Venerdì 1° marzo dalle 18 alle 19,30 prosegue la serie degli incontri biblici a Torino in Via Principe Tommaso 4. leggeremo la Seconda Lettera di Pietro e la Lettera di Giuda.
Quest'anno nuove persone hanno arricchito di cuori, di mente e di passione il nostro bel gruppo. Basta presentarsi. C'è ancora posto.
RAVASI SALE E SCOLA SCENDE
Giorni di grandi trattative in Vaticano. Le cordate si misurano. Ora possiamo prestare attenzione ad altro. Tra poche ore dovremo occuparci di cose più serie: i risultati delle elezioni politiche in Italia.
COMUNITA' NASCENTE DI TORINO: 24 FEBBRAIO
Ma....la giornata, tra feste e compleanni, ha dato un po' troppo spazio "alla glicemia"!
Sorprese senza fine: Simona ci ha annunciato che è incinta e l'estate ci regalerà un bellissimo fiore....Come se non bastasse, Anna Cau e Wuail ci hanno annunciato che si sposeranno nell'Eden di Olbia sabato 24 agosto.
Intanto, in vena di grande creatività , la comunità ha progettato una serie di incontri nel pomeriggio delle prossime giornate comunitarie impostate come racconto-ascolto.
Cominceremo domenica 24 marzo con l'eucarestia delle 10,30, il pranzo autogestito, il racconto di Anna e Wuail sulla loro esperienza di dialogo in una coppia con tradizioni religiose diverse, cioè cristiana e islamica.
Ohè....eravamo un bel pienone, ma c'è ancora posto a Torino in Via Principe Tommaso, 4.
Allora... chi vuole ci può ritrovare venerdì 1° marzo e venerdì 15 marzo alle 18 allo stesso posto per la lettura biblica e domenica 24 marzo per la gionata comunitaria.
Franco Barbero
DALLA LITURGIA DEL BATTESIMO DI ANDREA
io ti battezzo nel nome del Padre,
T. che è la sorgente della vita;
P. Nel nome del Figlio,
T. testimone fedele del Dio della vita;
P. Nel nome dello Spirito Santo,
T. vento di Dio che spinge all'amore.
P. Amen.
P. Caro Andrea, ti auguriamo di cercare
ogni giorno con perseveranza e semplicità
il sentiero audace e impegnativo di Gesù.
La comunità ti ricorda che il Battesimo
è la chiamata a vivere il Vangelo
nei luoghi della vita quotidiana
con una radicale fiducia in Dio
per stare dalla parte degli ultimi.
T. O Dio, ti ringraziamo per questo giorno.
Possa il Battesimo di Andrea
essere come un seme deposto
nel suo e nei nostri cuori
e portare frutti di amore e felicità.
I SOCIALISTI INVISIBILI
Ugo Intini, già portavoce di Craxi, già sottosegretario agli Esteri con Prodi, è ancora sul campo con i suoi che non rottamano nessuno. Anzi, Intini è la memoria della «radice socialista». Eccolo materializzarsi in Calabria. Dice senza ironia, con realismo: «Nell'alleanza a tre, Bersani, Vendola e Nencini forse noi abbiamo una minore visibilità». Forse andrebbe tolto il forse. In effetti la semplificazione mediatica è brutale, i socialisti trasparenti.
Ma Intini, che pure è stato influente, non se la prende: «Che ci sia poco spazio per noi non vuol dire nulla. Tra Nencini e Bersani l'alleanza è solida. Non è un caso se nei Paesi europei dove governano i socialisti si sta meglio».
Alessandra Longo
(Repubblica 13 febbraio)
LA BELLEZZA MOTORE DI FUTURO
Quando Dostoevskij dice che "la bellezza salverà il mondo" non intende tirar fuori dal cilindro della poesia una colomba di purezza. Non chiede soltanto una revisione critica del comportamento individuale ovvero proporre una meditazione personale. Forse lancia una sfida. Chiede di adottare una prospettiva di vita differente, di guardare alla realtà da un altro punto di osservazione. Offre un nuovo paradigma. È una provocazione da accogliere con serietà e rigore. Al punto che la bellezza, fuori dalle secche della semplice ispirazione poetica, può diventare persino progetto politico, programma di cambiamento.
Adottare la bellezza come punto focale delle scelte personali e collettive ci conduce realmente a cambiare stili di vita e a riprogettare le città, gli indirizzi politici e i modelli di convivenza. In questa prospettiva la proposta di Legambiente si presenta come realmente innovativa se non rivoluzionaria. Perché il dibattito politico della campagna elettorale in corso, pur tra le tante novità e i colpi di scena di sigle, alleanze, coalizioni nonché di dibattiti televisivi, uso della rete telematica e prove di partecipazione democratica dal basso, stenta davvero a trovare quel colpo d'ali realmente nuovo che sappia ridare speranza a un Paese che appare irrimediabilmente ripiegato su se stesso e riaprire un futuro nel tunnel della crisi. E se è vero che non esistono formule magiche e che bisogna diffidare dei taumaturghi è vitale riuscire a valorizzare e a porre al centro il bene comune di cui disponiamo e ridare unitarietà di visione a formule in cerca di autore. Legambiente sottopone ai candidati una proposta di legge che ha il sapore di un vero e proprio programma elettorale. Parte da una premessa: «La bellezza, senza dubbio, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all'Italia. Per le città, i paesaggi, le opere d'arte, il mede in Italy, la creatività e l'elenco potrebbe continuare a lungo. Oggi puntare sulla bellezza è un obiettivo imprescindibile e una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro. Cultura e bellezza sono, infatti, un fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo. Perché intorno al concetto di qualità, nelle sue tante declinazioni culturali e sociali, nell'intreccio inestricabile tra natura e sapiente intervento antropico, si racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia, e al contempo una chiave per immaginare un altro futuro, oltre la crisi. Il secondo obiettivo sta nella necessità di tenere assieme temi e questioni oggi affrontati in modo parcellizzato quando non contraddittorio. Occorre fare della qualità la chiave di ogni trasformazione nel territorio italiano».
Da qui discendono le politiche in grado di rinnovare il Paese rispettando e valorizzando e l'identità e la vocazione: La bellezza patrimonio del Paese; Tutela e riqualificazione del patrimonio paesaggistico italiano; Tutela del suolo e contenimento del consumo; Bellezza delle opere pubbliche e concorsi di progettazione; Rigenerazione urbana; Contributo per la tutela del suolo e la rigenerazione urbana; Repressione dell'abusivismo edilizio e recupero ambientale delle aree; Dibattito pubblico per l'approvazione delle infrastrutture di interesse nazionale; Bando di idee per la bellezza; Bellezza dei gesti e senso civico. Una proposta a 360 gradi che ha risvolti economici molto interessanti per la creazione di lavoro e per immaginare un altro volano di crescita che non tradisca (o sfiguri) la carte d'identità dell'Italia.
Tonio Dell'Olio (da Rocca 1 febbraio)
MARTIN LUTHER KING
Immagino che la prima domanda che il sacerdote e il levita si posero fu: "Se mi fermo per aiutare quest'uomo, che cosa mi succederà?". Ma, per la natura stessa del suo interessamento, il buon samaritano rovesciò la domanda:" Se io non mi fermo per aiutare quest'uomo, che cosa ne sarà di lui?". Il buon samaritano si impegnò in un altruismo pericoloso.
Noi ci domandiamo spesso: "Che ne sarà del mio lavoro, del mio prestigio o della mia situazione, si io prendo posizione in questa questione? La mia casa sarà bombardata, la mia vita minaccia, o verrò messo in prigione?".
domenica 24 febbraio 2013
TI BENEDICO, O DIO
Troppo poco Ti benedico, o Dio.
Non ti benedirò mai abbastanza per il dono della vita ormai lunga, per i giorni che mi sono ancora concessi, per il dono meraviglioso della chiamata al ministero dell'annuncio della Parola.
Ti benedico e Ti ringrazio
per gli amici e le amiche che mi hai regalato in gran quantità nei lunghi anni della mia vita: compagni e compagne di viaggio che mi hanno sostenuto, interpellato, contestato, perdonato e soprattutto amato.
Ti benedico e Ti ringrazio,
per il dono dell'amore di Fiorentina. Il nostro amore alimenta il cammino e ci apre insieme alla solidarietà.
Ti benedico e Ti ringrazio
per l'esperienza della comunità di base, per le tante comunità e persone che ho la gioia di incontrare.
Ti benedico e Ti ringrazio, o Dio.
Giunto ormai all'ultimo chilometro della mia vita e del ministero, sento che tutto è grazia, tutto è dono.
Voglio vivere e spero di poter vivere tutto ciò che ancora mi attende sicuro del Tuo amore che ci accompagna.
Ti benedico e Ti ringrazio, o Dio,
in questa stagione della mia vecchiaia, con la crescente fragilità delle forze con cui debbo imparare a fare i conti.
Aiutami a godere le gioie della vita, a mantenere il cuore aperto al futuro e vivere con nuovi ritmi il ministero:
tutto questo nell'ottica fiduciosa dell'incontro definitivo con Te, o Dio, là nel porto della pace senza fine, in quella pienezza che sei solo Tu.
Franco Barbero
24 febbraio 2013
L'ACQUA
L’acqua è una: quella della pace. Le tecniche di conduzione, invece, cioè le mediazioni politiche, sono diverse. E diverse sono anche le ditte appaltatrici delle condutture. Ed è giusto che sia così. L’importante è che queste tecniche siano serie, intendano servire l’uomo, e facciano giungere l’acqua agli utenti.
Senza inquinarla. Se lungo il percorso si introduce del veleno, non si serve la causa della pace.
Senza manipolarla. Se nell’acqua si inseriscono additivi chimici, magari a fin di bene, ma derivanti dalle proprie impostazioni ideologiche, non si serve la causa della pace.
Senza disperderla. Se lungo le tubature si aprono falle, per imperizia o per superficialità o per mancanza di studio o per difetti tecnici di fondo, non si serve la causa della pace.
Tonino Bello, vescovo
GIULIANA MARTIRANI
JEAN GOSS
“E LA NEGRA...” (
Preghiera
e la tua voce ascolto dell'alba nel chiaror.
In te è la gioia vera, in te fervore e zel,
in te soltanto spera il cuor dei tuoi fedel.
L'amor per le tue leggi è desto e vivo in me,
in Te che mi proteggi ripongo la mia fe'.
Se ancor del viver mio i dì vuoi prolungar,
mi dà sapienza, o Dio, mi guida nell'oprar.
Nell'ore del lavoro mi insegna a perseguir
l'eterno tuo tesoro che mai potrà svanir.
E a sera, nel riposo che stanco alfin godrò,
sereno e fiducioso a Te mi affiderò.
(Innario cristiano, Inno n. 268)
Ogni giorno
E quindi fa bene anche a me.
sabato 23 febbraio 2013
MONCALIERI: MARTEDÌ 26
- Ci incontriamo martedì 26 alle 20:45 per ragionare insieme sugli ultimi eventi ecclesiali dopo le dimissioni del papa
- Per informazioni: Pina 011/641087.
DUE INCONTRI CON PATRIZIA GAMBA
- Mercoledì 20 febbraio abbiamo vissuta una bella serata, davvero lunga, su “storia e sviluppi delle teologia femministe” con Franco Barbero e Patrizia Gamba che ci ha presentato la sua tesi di laurea.
- Patrizia giovedì 21 marzo ci presenterà alcune letture al femminile di alcune donne della Bibbia. L’appuntamento è per le ore 20:30 a Rivalta.
- Fra quindici giorni Chiara e Francesco ci forniranno ulteriori dettagli sul luogo preciso dell’incontro.
- Chi prepara il “momento iniziale di preghiera” di giovedì 21 marzo?
- Intanto sabato 23 marzo alle ore 18 a Rivalta celebriamo la Pasqua del Gruppo Primavera. Segnarselo per tempo sul calendario.
- Franco Barbero
ELLEKAPPA
-Un paese senza partiti, senza sindacati, senza informazione
-Il Grillo rende liberi
(Repubblica 20 febbraio)