domenica 30 novembre 2008

SONO OTTANTA

E' stata  ancora una volta una benedizione incontrare , ascoltare e dialogare con Giovanni Franzoni. Arrivare a 80 anni come lui, con la mente lucida, il cuore appassionato, la parola ferma e la testimonianza cristiana limpida e coerente, non è purtroppo così frequente. Rappresenta qualcosa che ci invita alla gratitudine e ci infonde fiducia mente ci sollecita alla responsabilità.

DUE GIORNI A ROMA

Scrivo queste righe reduce da un viaggio in cui ho affrontato alcune fatiche e vissuto molte emozioni e molte gioie.La comunità cristiana di base di San Paolo ( Via Ostiense 154) ci ha accolti nella sua sede che è "calda" di Bibbia, di amore, di solidarietà, di accoglienza, di studio. Il gruppo di gay e lesbiche, coordinato da Fabio( 392/5867127), mi ha invitato per due momenti di confronto alla ricerca del Gesù storico e del significato della sua vita per la nostra esistenza. Parlarsi e ascoltarsi con libertà è sempre fecondo. La sera abbiamo presentato il libro OMOSESSUALITA' E VANGELO con una partecipazione numerosa ed intensa. La celebrazione eucaristica del mattino ci ha raccolti attorno alla Parola di Dio. La comunità riesce davvero a vivere l'eucarestia come convito di festa: una dimensione che rappresenta una preziosa testimonianza.
Grazie per quello che siete e per quello che fate, sorelle e fratelli della comunità cristiana di base e del Cipax. Vorrei ricordare una sfilza di nomi.....Mi limito ad un ciao a tutti e a tutte.....e poi ciao, cara Teresa, e ciao, caro don Michele, profeta dei poveri....
 
 
 
 

IL RELATIVISMO E L'ETICA DEGLI IPOCRITI

 
 

Il relativismo dell'etica   Rosario Amico Roxas

 

Ho letto gli appassionati interventi, pubblicati sui quotidiani di regime, a sostegno dell'etica della vita nel caso della povera Eluana, che potrebbe restare vittima di un assurda e inumana sottrazione dell'alimentazione.

Argomenti che condivido pienamente nella sostanza, ma non nella forma, perché hanno tutta l'apparenza di un predicozzo elargito dal medesimo pulpito che avalla la sottrazione dell'alimentazione a milioni di indigenti, non riconoscendo loro i medesimi diritti dei quali altri abusano. Il diritto alla alimentazione appartiene a tutti, altrimenti diventano privilegi di casta.

C'è  l'aggravante della presa in giro che si vuol far passare sotto silenzio ma  che non permette la recita di una omelia sulla vita alla medesima parte politica che ha inventato il modo per mortificare gli indigenti e costringerli a ledere il residuo intoccabile della propria dignità; viene regalata una "social card" con la quale ottenere sconti su spese dieci volte tanto, con la periodica esibizione della propria indigenza davanti uno sportello postale "riservato ai miserabili", quando sarebbe bastato, senza costi aggiuntivi, inserire la medesima somma nella pensione e permetterne l'utilizzo secondo i bisogni.

Siamo nel pieno del relativismo dell'etica proposto da chi sostiene di combattere il relativismo, che diventa, quindi, il relativismo dell'anti-relativismo.

Ma sono stati già elargiti 1,3 milioni di euro per stampare le  social card (un euro a carta) e altri milioni di euro saranno spesi per l'amministrazione delle medesime, chi sono i beneficiari ?

Poi ci saranno gli esuberi di quanti, nelle more saranno passati a miglior vita, magari per denutrizione, nonché l'inutilizzo forzato, in quanto per godere di 40 euro al mese di sconti (5 % !), bisognerà spenderne 800 sempre nei medesimi punti vendita convenzionati.

Gli sciacalli che divorano i cadaveri sono già in attesa della generosa elargizione.

Il caso pietoso di Eluana meriterebbe un composto silenzio, ma serve per levare una cortina di fumo intorno a ben altre circostanze che si vogliono mimetizzare per farle passare come buone.

Una nave tra i marosi necessita di un equipaggio di argonauti e non di marinai della domenica che si illudono e ci illudono che basta un "cucù settete" per evitare gli scogli che si parano, minacciosamente, davanti.

Rosario Amico Roxas

SAGGEZZE

" Esiste il male  ed esistono i cattivi, certo, ma la maggior parte dei sei miliardi di persone che abitano questo pianeta sono capaci di compassione e gentilezza. Se pensiamo questo, ci sarà futuro per il pianeta". ( Il dalai Lama , L'Unità del 28 novembre 2008)
 
"Aiutare i poveri non vuol dire semplicemente distribuire denaro. Vuol dire soprattutto permettere loro di istruirsi e curarsi, metterli in condizione di provvedere ai loro bisogni" Dalai Lama

sabato 29 novembre 2008

OMOSESSUALITA' E VANGELO

  • Il senso di questo mio libro sta soprattutto nella documentazione di una acquisizione sempre più pacifica e diffusa: si può essere cristiani e omosessuali senza alcuna contraddizione. Nello stesso tempo occorre prendere atto che le istituzioni religiose ufficiali sono ancora largamente prigioniere del fondamentalismo e del pregiudizio.
  • Esiste quindi la sofferenza di molti/e omosessuali e lesbiche che sono ancora colpiti da queste affermazioni oppressive omofobiche e non intravedono ancora un cammino di fede pienamente riconciliato con la loro identità affettiva e sessuale.
  • Sotto questo aspetto il libro cerca di evidenziare quanto una fede adulta debba liberarsi della dipendenza, cioè dal bisogno di "riconoscimento" da parte delle autorità ufficiali. Il riferimento al Vangelo e al messaggio inclusivo di Gesù diventa determinante per il credente.
  • Il "passaggio" è comunque difficile anche perché viene propagandato un solo modello di relazione affettiva e le altre esperienze vengono viste e bollate come anomale, contro natura, dannose, devianti, malate.
  • Il libro si prefigge anche di segnalare che è possibile uscire dalla concezione del "modello unico" per entrare nella cultura dei "molti modi di amare".
  • Non è quindi l'angoscia il "destino" della esperienza omosessuale. Molti gay e lesbiche vivono una vita ricca di felicità e stano facendo emergere la bellezza e la ricchezza della "convivialità delle differenze". Nel loro cammino gustano la pacecon se stessi e con Dio. E così la vita cambia i suoi colori.
  • Le comunità cristiane, se sanno ascoltare, imparare ed accogliere, ricevono stimoli straordinari al loro rinnovamento culturale ed evangelico. Ma è qui il problema: oggi le comunità hanno il coraggio di rivedere i loro percorso, di riconoscere i loro errori e di inaugurare nuove pratiche pastorali? Gli omosessuali e le lesbiche cristiane sollecitano le chiese al coraggio, la virtù meno praticata in questo tempo in troppe comunità religiose.
  • Ho cercato in queste pagine di soffermarmi molto di più sulle finestre aperte che sulle porte chiuse. Il senso del libro è qui: se essere se stessi è difficile, non è meno vero che questa è l'unica strada che porta alla felicità possibile.
  • Per questo ho dedicato alcune pagine a documentare come criminale il tentativo di "curare gli omosessuali", cioè di volerli far diventare eterosessuali. Le "terapie riparative" del dottor Nicolosi rappresentano un'operazione che ingabbia le persone con l'illusione di "guarire" l'omosessualità
  • Il libro "Omosessualità e Vangelo" può esser trovato nella libreria Claudiana di Torino (Via Principe Tommaso 1) o richiesto alle Edizioni Gabrielli (045/7725543 scrivimi@gabriellieditori.it).

SAGGEZZE

"Non si può essere utili a se stessi senza esserlo agli altri. Che lo vogliamo o no, ognuno  di noi è legato a tutti gli altri, ed è indispensabile riuscire a conseguire la felicità non soltanto per se stessi. Chi si preoccupa soltanto di se stesso è destinato alla sofferenza". Dalai Lama

VIOLENZA CONTRO LE DONNE

"La maggior parte dei delitti non viene nemmeno denunciata. La verità è che non facciamo abbastanza per arginare e combattere la violenza contro le donne.
Alludo a ognuno di noi, non solo  le istituzioni. ( Terry Davis, Segretario Generale del Consiglio d'Europa  L'Unità 25 novmbre 2008)

VARESE, BOLOGNA....

Non hai più il tempo di documentare un'aggressione fascista che già arriva notizia di un'altra....
Ma questo "benedetto" pacchetto sicurezza, tanto operante contro rom e stranieri, dove lo ha messo il governo? Perchè non lo rende attivo contro fascisti e fascistelli che, al grido " sono fascista", aggrediscono, picchiano e violentano?
Anche il papa e i vescovi da quell'occhio non ci vedono e da  quell'orecchio non ci sentono. Sono impegnati a cercare le tracce della conversione di Antonio Gramsci.
Dimostrerebbero che voleva fare dell'Unità un bollettino parrocchiale...

venerdì 28 novembre 2008

Investire sulle strutture si può_G. Caliceti.doc

Investire sulle strutture si può

Giuseppe Caliceti

 

Crolla una scuola. Muore uno studente di diciassette anni. Gelmini ne prende atto e dice: «Da una parte ci sono diecimila edifici scolastici non sicuri, dall'altra un bilancio dell'istruzione di 43 miliardi assorbito al 97% dalla spesa corrente, in buona parte stipendi».

Dunque? Messa così, pare quasi che la colpa dei fatti drammatici che sono accaduti siano da attribuirsi all'alto numero di docenti che ci sono in Italia, che le impedirebbero di utilizzare denaro pubblico nella messa in sicurezza degli edifici scolastici.

In realtà, in Italia, è bene ricordare che la spesa per i docenti - che non sono più che in altri Paesi, ma sono pagati molto meno, - non è superiore a quella di altri Paesi.

Il vero punto è un altro: l'Italia è uno dei Paesi che spende meno per scuola, università, ricerca. E con i tagli del decreto Gelmini spenderà ancora meno. Quando la Gelmini ci ricorda, immaginando forse di suscitare scandalo, che il 97% del bilancio per l'istruzione è utilizzato per lo stipendio dei docenti, ci dice in realtà cose ben diverse da quelle che vorrebbe dirci.

Innanzitutto, che ci sia una spesa «forte» per il personale docente e non docente in una istituzione come la scuola è assolutamente normale: basta vedere i dati degli altri Paesi europei, tanto per farsi un'idea.

La vera anomalia italiana non è legata alla «spesa corrente», - perfettamente in linea con gli standard europei - ma a tutto il resto, che, in questi anni, specie col decreto Gelmini, si è voluto completamente cancellare. Quando il 97% di un bilancio scolastico viene assorbito dalle spese di personale, vuol dire, infatti, che si è arrivati all'osso, al fondo del barile.

Ciononostante, la Gelmini ha deciso di cancellare 250.000 posti di lavoro nella scuola pubblica nei prossimi tre anni. La qualità della scuola peggiorerà drasticamente, lei forse farà un po' di cassa subito sulla pelle degli studenti e dei docenti e delle loro famiglie.

Questo basterà per mettere in sicurezza le scuole? Assolutamente no. Perché il vero problema è un altro: sulla formazione bisogna investire di più, non di meno. Questo è il problema che si è cercato per troppo tempo di non vedere. Tra l'altro, coi tagli della Gelmini e la relativa soppressione di posti di lavoro per i docenti, il numero degli alunni per classe tenderà a crescere ancora di più. A proposito, è bene ricordare che la 626 prevede, per una questione di sicurezza, che in un'aula non ci siano più di 25 studenti, ma già in tante scuole italiane queste indicazioni di legge sono disattese.

Invece di parlare ostinatamente solo di tagli, dopo i drammatici fatti di Rivoli Gelmini ha iniziato a parlare improvvisamente di emergenza. E ha chiesto una Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali. «Il governo ha il dovere di rivedere i meccanismi di spesa e spostare risorse sugli investimenti», ha dichiarato. Esattamente quello che l'Onda e l'opposizione chiedevano da mesi. Forse il castello di demagogia inscenato in questi mesi è destinato miseramente a crollare? La Gelmini ammetterà che l'emergenza scuola, oltre alle infrastrutture, riguarda anche la cultura, la ricerca e la formazione scolastica?

Una emergenza tanto più grave nell'era della «società della conoscenza», nella quale la qualità formativa è il fattore decisivo sia per lo sviluppo economico, sia per una cittadinanza democratica e consapevole, sia per la qualità del tessuto civile di un paese? Ne dubitiamo.

Afferma Derek Bok, presidente dell'Università di Harvard, «Se pensate che l'istruzione sia costosa, provate l'ignoranza!»

E' quello che in Italia, senza alcuna vergogna, stiamo sperimentando da anni. Non sarebbe ora di cambiare seriamente rotta? Non solo per ragioni etiche e economiche, ma anche economiche?

 

ANCORA TRUFFA

 
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Ancora sul certificato di  raggiunta miseria    Rosario Amico Roxas

 

Si tratta della più incredibile buffonata di questo governo, che ha escogitato il sistema di non dare niente a nessuno tranne agli amici potenti che stampano questa inutile carta e ne amministrano le sorti. Il tutto con una aggravio di costi, giustificati solo dalle esigenza di favorire qualcuno dell'entourage del cavaliere.

Alla fine dei conti saranno più i soldi spesi per la burocrazia che ruota intorno alla carta che quelli realmente fruiti.

Nessuo ha saputo fornirmi spiegazioni sull'esito degli esuberi che naturalmente ci saranno, tra i beneficiari passati, nel corso dell'anno,   a miglior vita e quelli materialmente impossibiliti a fruirne e quelli che rimetteranno al mittente l'elemosina natalizia; si tratterà di non meno del 50% delle somme delle somme stabilite, mentre extra conto sono le somme del comparaggio con gli stampatori (già elargiti 1,3 milioni di euro, al costo di un euro per ogni carta) e gli amministratori, mentre gli sciacalli, che non mancano alla corte del cavaliere, affilano i denti per divorare gli eccessi provocati, coscientemente, dall'astrusità burocratica di tale carta.

Non ci sarà nemmeno l'esercizio del controllo, perchè il tutto avviene all'interno di DL per meglio mimetizzare la truffa; questo è lo spirito della politica sociale del cavaliere e dei suoi paladini che trascorreranno il Natale in grande allegria ridendo alle spalle di quanti speravano in un aiuto reale e non truffaldino.

Rosario Amico Roxas

DON LUCIANO: DUE REATI

A Parma il vaticano ha individuato un altro sovversivo. Si tratta di don Luciano Scaccaglia, parroco di Santa Cristina, biblista non allineato.
Quali le colpe che il vaticano, ordinando al vescovo di mettere ordine, gli imputa? Due grossi reati, secondo i palazzi vaticani. E' un prete che sta decisamente dalla parte di chi fa fatica  a vivere ed è emarginato. Inoltre (reato principalissimo), don Luciano Scaccaglia è un prete che pensa, che scrive, che su alcuni punti caldi (cristologia, seconde nozze, omosessualità...)esprime chiaramente un pensiero difforme dal magistero.
C'è poi un colmo insopportabile per la gerarchia: don Luciano è uno che sollecita la gente a pensare, che invita all'esercizio del pensiero critico. Caro don Luciano, diciamo pure che sei fortunato. Alcuni secoli fa ti avrebbero bruciato vivo, ora ti  fanno solo torture psicologiche.
Ma non possono portarci via il Vangele dal cuore. Ti abbraccio
                                                                                                            don Franco Barbero

ESSERE SVEGLI OGGI

Commento alla lettura biblica - domenica 30 novembre 2008
"State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel momento. È come un uomo che si è messo in viaggio, dopo aver lasciato la sua casa, dandone la responsabilità ai suoi servi, a ciascuno il proprio compito, e comandando al portinaio di vegliare.Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padrone di casa; se a sera, o a mezzanotte, o al cantare del gallo, o la mattina; perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quel che dico a voi, lo dico a tutti: "Vegliate"»
(Marco 13, 33-37).
 
Esiste sempre la possibilità di un uso terroristico delle Scritture. Ricordo, rispetto al brano che ora abbiamo letto, qualche zelante predicatore che metteva tutti sotto pressione con la paura della morte improvvisa. Il padrone di casa che torna all'improvviso era allora un Dio che pone fine alla nostra vita quando meno ce l'aspettiamo. Gioca a fare scherzetti di cattivo gusto, quasi soddisfatto di prenderci in fallo. Insomma... un Dio un tantino sadico. Ma l'autore del Vangelo di Marco non ha affatto scritto queste righe per introdurci con angoscia al pensiero della morte, ma, al contrario, per invitarci a fare tesoro della vita e degli anni della vita. Marco va interpretato in continuità con e parabole di Matteo lette in questo mese.
 
Attesa
Le letture bibliche delle ultime settimane, in modo quasi martellante, ci hanno richiamato all'esigenza di non addormentarci, di tenere gli occhi ben aperti, di vegliare come sentinelle.
Il breve passo del Vangelo che la liturgia oggi ci propone ci esorta in modo ripetuto e litanico ad "essere svegli" e, come non bastasse, ci mette in guardia dal pericolo di "essere trovati addormentati".
L'Avvento, nella tradizione cristiana, è il tempo che conduce al Natale, "aspetta" il dono che Dio ha fatto all'umanità nella persona di Gesù di Nazareth. Ricordiamo quella nascita di duemila anni fa, anche se la data è fittizia e convenzionale. Gesù nasce dall'amore di Maria e Giuseppe in una numerosa famiglia di Nazareth...
Per noi Gesù, fino alla fine dei tempi (che nel linguaggio biblico viene definita come il suo glorioso ritorno) ci spinge ad andare incontro, ad aspettare attivamente il Regno di Dio, a sognare e volere ciò che è incompiuto, ciò che è promesso e non ancora realizzato.
Gli autori di "Un catechismo per la libertà" scrivono: "Il tempo dell'Avvento è il tempo del desiderio. Il desiderio sempre alimentato e mai appagato, che ci fa progredire nella gioia di andare incontro a Colui che non smettiamo di cercare. Là dove c'è un desiderio, c'è un cammino.
Non è l'attesa inquieta per un treno che non arriva. Né l'attesa angosciosa per una persona cara la cui vita è in pericolo. Né l'attesa illusoria di quelli che vivono per un passato scomparso per sempre. E' l'attesa gioiosa dei genitori che si preparano alla nascita del loro bambino. E' l'attesa delle sentinelle rispetto all'alba. Esse sanno che la notte, per lunga che sia, lascerà il posto alla luce del giorno.
E' l'attesa degli amanti della vita. Sono pronti ad accogliere. Essere vivo è essere accogliente. Accoglienza di ciò che sta per venire, di ciò che può arrivare, dell'inatteso, del nuovo. Entrano nell'avventura della vita.
Ma ci sono i delusi della vita che non attendono più niente da lei. Non attendono più niente da se stessi, né dagli altri, né da Dio, né dalla chiesa, né dalla società. Potremmo dire che la loro vita si è fermata, che sono già entrati nella morte" (pag 44). (Edizioni La Meridiana).
 
Pratiche soporifere

Questo significa, in sostanza, non addormentarci; né rimanere paralizzati sulle rovine del presente, né appostarci come gufi tra le macerie, né ritirarci nel nostro guscio, ma "sporgerci" in avanti per scorgere i segni del nuovo e entrare oggi nella vigna del Signore che è il mondo, nei suoi vari cantieri della solidarietà.
Però, se dagli enunciati scendiamo alla realtà, il "paesaggio" che le comunità cristiane offrono oggi è piuttosto sconfortante: c'è poca vitalità e scarsa creatività. Con il Natale si nota il pesante e monotono ritorno del tradizionalismo. Le stesse leggende natalizie vengono lette in chiave letteralista tra svolazzi di angeli, ossessiva "verginità" di Maria... fuori da ogni contatto con ciò che è veramente successo. Siamo delle chiese addormentate che svolgono una missione soporifera. Il "bravo cattolico" è spesso colui che si accontenta della predica del parroco, che non si pone troppi perchè, fà qualche opera buona. Gli svolazzi evangelici ci hanno nascosto la concretezza del messaggio sovversivo di Gesù. C'è una poesia che dà ali per la vita e ce n'è un'altra che serve ad addormentarci, a cullarci nella pace dell'incoscienza. Pensate un momento: la nostra chiesa non ci spinge a lottare contro le manipolazioni televisive, contro le cause della povertà e le radici delle discriminazioni. Questa settimana c'è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ma le parrocchie non si sono mobilitate per questa iniziativa oggi urgente e necessaria. Forse perchè una chiesa patriarcale dovrebbe avere il coraggio di rimettersi radicalmente in discussione e noi maschi dovremmo partire da noi, dai nostri errori, dalla nostra cultura per operare una svolta di conversione. Tranne pochi autori e poche voci libere, le nostre comunità non sanno ribellarsi a "premasticati vaticani", non sanno scegliere strade diverse, tentare esperienze nuove. Questa è la "crisi" profonda di un certo cristianesimo: si ripetono formule, riti, riflessioni teologiche, percorsi catechistici... e la comunità è sempre di meno un laboratorio in cui, con gioia ed audacia, si cercano vie nuove. Anche perchè chi eventualmente si azzarda a inoltrarsi fuori del già collaudato, viene richiamato sui sentieri già ben conosciuti: binari morti, ma sicuri! Dove c'è la ricerca si vede l'errore. In un mondo che evolve ad una velocità sorprendente, che pone interrogativi e problemi inediti, può essere ricorrente la tentazione di rifugiarci nel cantuccio del già noto per sfuggire al disagio dell'incertezza. Eppure questo è il cristianesimo che muore o, almeno, vive a due chilometri sopra le nostre teste e soffoca tanti cuori.
 
Non basta brontolare
Ohè, basta con la chiesa dei gnocchi che scendono dal cielo. Se tu sei un credente, fatti idee tue, leggi, informati, non fermarti alla predica del parroco. Chiaro che se ti documenti solo su Avvenire o su La Gazzetta dello Sport, il tuo panorama ecclesiale sarà poco attento a ciò che avviene nelle minoranze ecclesiali, nella ricerca teologica, in Africa, alle lotte per i diritti, alla ricerca di un mondo eco-compatibile, a difesa della democrazia... Stare svegli può voler dire che qualche volta la sera esco per un dibattito, che cerco qualche libro fuori dal coro, che mi metto in contatto operativo con qualche gruppo, movimento o associazione dove si lavora con l'occhio aperto al collettivo, alla solidarietà. Anzichè rincitrullirmi davanti al televisore, decido di partecipare ad un gruppo biblico, di leggere un libro di quelli "sconsigliati" dal Vaticano: posso spaziare dalla teologia femminista a tutte le teologie del pluralismo religioso, alle teologie della liberazione. Ovviamente, per trovare bisogna cercare e cercare vuol dire impegno. Ma si assapora una gioia quasi sconfinata quando sentiamo i nostri cuori aprirsi su orizzonti nuovi e i nostri occhi vedere territori inesplorati. C'è - eccome - chi cerca. Quindici giorni fa ho ricevuto la lettera di un giovane di venti anni che, insieme ad altri dieci, ha messo in piedi un gruppo di lettura biblica settimanale. Mi hanno contattato per poter dar vita a qualche momento di confronto biblico e teologico. Ecco un piccolo esempio di come si può uscire da una chiesa ridotta a palude, come non limitarsi a fare i brontoloni, ma agire in positivo. L'attesa biblica è questo ascolto di Dio che ci chiama alla responsabilità e ci regala la gioia di far nuova la nostra vita.     

  
 

 

giovedì 27 novembre 2008

SENZA SCORCIATOIE

Credere in Dio,

ma anche nelle cose,

rispettare la loro natura,

le loro leggi,

le loro esigenze.

Andare a Dio

senza prendere scorciatoie,

senza saltare il passaggio

tra le cose del Mondo

e della Storia.

Yves Congar

FATEVI UN REGALO

Nei mesi di dicembre e di gennaio presenterà in più incontri il volume "Teologia del pluralismo religioso" e speriamo che possa partecipare il teologo don Ferdinando Sudati che è il traduttore del libro.

A mio giudizio, questo volume rappresenta uno strumento non solo prezioso, ma indispensabile per un cammino di fede cristiana e per la ricerca teologica. Ritengo che sia l'opera teologica più significativa pubblicata in Italia nel 2008.

IL LIBRO DI MARTINI

Il libro del cardinale Martini, che ha segnalato la scorsa settimana, sta suscitando la scorsa settimana, sta suscitando reazioni negli ambienti ecclesiastici. La curia romana per ora tace anche perché teme che criticarlo costituisca un incentivo a leggerlo. Queste "Conversazioni notturne a Gerusalemme" turbano i sonni a Roma. È un buon segno. Se vegli a Gerusalemme crei insonnia a Roma.

INCONTRO DI ROMA

Chi volesse partecipare a Roma all'incontro segnalato per sabato 29 e domenica 30 novembre, può avere dettagliate informazioni telefonando al seguente numero di Fabio: 392/5867127.

SORU TRADITO DAI SUOI

    Se le dimissioni di Soru non dovessero rientrare, ci troveremmo di fronte ad una perdita enorme. Finalmente la Sardegna ha un governatore capace e onesto che combatte contro la cementificazione selvaggia. Si è trovato a fare i conti con una parte della sua alleanza: tra questi alcuni del  Partito Democratico. Questa volta Veltroni ha preso netta posizione a favore di Soru. Resta il fatto che nel centrosinistra c'è troppa gente in vendita sul mercato della destra. Esprimo piena solidarietà a Soru.

AGENDA LATINOAMERICANA 2009

pp. 257, euro 10
" Oggi il re è nudo. Con indignazione, con nostalgia, rivestiti di tanti sogni, di lotte e di sangue, per rispondere alla dignità ferita della maggior parte dell'umanità, noi torniamo al socialismo: un socialismo nuovo, recita il titolo di questa Agenda. Perchè evidentemente non si tratta di ripetere tentativi che hanno prodotto, molte volte, delusione, violenza, dittatura, povertà, morte. Non si tratta di "guardare indietro con rabbia" nè di tornare a modelli superati. Si tratta di rivedere, d'imparare dal passato, di attualizzare, di non conformarsi e, per ciò stesso, di vivere qui e ora, localmente e globalmente, la sempre nuova Utopia.
(dall'introduzione di Pedro Casaldàliga)
L'agenda, senza spese di spedizione aggiuntive, può essere richiesta ad ADISTA, tel. 06/6868692; fax 06/6865898; e-mail: abbonamenti@adista.it oppure acquistata online sul sito www.adista.it
 
 

mercoledì 26 novembre 2008

Fw: anche noi desideriamo far parte

 
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Carissimo don Franco,
mi chiamo Patrizia Vita e sono la segretaria di redazione del sito del "Il Dialogo" www.ildialogo.org .
Come ho scritto nell'oggetto della presente mail, anche noi della redazione del sito, desideriamo far parte del mucchio crescente di lettere dei credenti che soffrono terribilmente lo scandalo di questa chiesa.
Quindi, in allegato, troverai il nostro contributo, elaborato e redatto dallo staff della redazione e dal nostro instancabile direttore Giovanni Sarubbi.
Colgo l'occasione per porgerti, a nome di tutti i componenti del sito, i nostri più fraterni saluti.
 
Per la redazione del sito www.ildialogo.org
Patrizia Vita
 

LetteraDonFranco.rtf

La redazione de Il Dialogo, con questo intervento, vorrebbe far parte, come dice l’amico Franco Barbero, del mucchio crescente di lettere dei credenti che soffrono terribilmente lo scandalo di questa chiesa.

Scandalo (inciampo), una definizione letterale che rappresenta una realtà ben precisa, quasi visiva. Questo mastodonte è inciampato, continua ad inciampare e sembra non potersi rialzare, o non volersi rialzare, oramai  pieno di terreno melmoso e impossibile da seminare. Ma noi abbiamo la forza per non soccombere sotto il suo peso?

Paradossalmente, per evitare di venire schiacciati, non resta che acquisire consapevolezza, essere coraggiosi nelle intuizioni e non avere paura di sopportare un altro tipo di peso, forse ancor più brutto, ma indubbiamente più fruttuoso, quello dell’emarginazione, del non sentirsi parte di qualcosa di grosso, del non sentirsi protetti, ma essere costretti in qualche modo ad assumersi delle responsabilità in base unicamente alla propria coscienza.

Potremmo ad esempio parlare dello scandalo della ricchezza della chiesa, della sfarzosità dei suoi riti pieni di oro e gemme preziose che nulla hanno a che vedere con il messaggio dell’evangelo di Gesù. Potremmo parlare del sostegno della chiesa ai potenti della terra, alle loro guerre, alle loro rapine delle risorse naturali e all’immiserimento di miliardi di esseri umani, all’inquinamento e alla distruzione della Madre Terra.

Potremmo parlare di una chiesa che conosce a memoria ”il diritto divino”  e dimentica sempre il perdono e la misericordia, che accoglie nelle proprie chiese torturatori di interi popoli o delinquenti incalliti e rifiuta di accogliere le persone sofferenti come Welby, o chi ha divorziato e poi si è risposato. Potremmo parlare di una chiesa che parla continuamente di “vita” ma che in realtà porta avanti una politica di morte.

 

Potremmo ad esempio parlare del celibato obbligatorio, una norma che ha creato forse il più alto tasso di schizofrenia tra gli uomini in sottana e di sofferenza tra le controparti (uomini o donne) che si sono trovate a vivere questi rapporti, la discriminazione verso gli omosessuali, che di fatto hanno riempito i seminari di tutti i tempi, con buona pace delle alte sfere (purché non si sappia!), un approccio punitivo verso la sessualità in genere, intesa spesso come un aspetto della vita di un individuo da guardare con un certo sospetto … 

Inizialmente è difficile, il processo di liberazione ha un prezzo, ma il cambio è meraviglioso. La cosiddetta “chiesa del dissenso” può e deve riattivarsi. Possiamo ripartire dal Vangelo, possiamo guardarci intorno, scoprire i nuovi studi esegetici, liberarci di tutte le bugie e falsità di cui ci hanno riempito, sbarazzarci di un Dio che punisce, che castiga, che discrimina, ma che non è il Padre di Gesù, non è il Dio dei Vangeli.

E se da una parte il mastodonte continua ad agonizzare tra processioni, incensi e sotterfugi finanziari e sessuali, non dobbiamo avere paura di criticare, di denunciare, di svelare un sistema che è pura religione, con le sue gerarchie, il suo presunto potere di salvare o dannare, assolvere o punire, senza mai sfiorare la luce della fede che è poi la nostra risposta all’amore che Dio, gratuitamente, ci fa di sé.

Non continuiamo a guardare il dito che punta alla luna!

La redazione del sito www.ildialogo.org

 

Lunedì 24 novembre 2008

SICILIA PUNITA

 
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Sicilia punita   Rosario Amico Roxas

 

La prima regione ad essere penalizzata dalla cordata CAI è la Sicilia; azzerati numerosi voli da Catania e Palermo diretti a Roma e Milano, ma con l'aumento delle tariffe, tali da rendere il volo assolutamente non competitivo con i voli Law Cost.

Si dovranno sperperare miliardi per incrementare Malpensa, perchè così esige la Lega.

I voti della Lega sono indispensabili per continuare nella pantomina di questo "GOVERNO   DEI TAGLI", quindi sarà necessario penalizzare qualcuno per favorire le esigenze leghista. Di mezzo ci va la Sicilia, che sarà compensata con la più inutile delle infrastrutture, con quel ponte che servirà a tacitare la mafia che esige il pattuito per i servizi resi.

Il Movimento per l'Autonomia di Lombardo si ritrova tra l'incudine e il martello; con una alleanza con il cavaliere che serve solo a mortificare, come sempre, le esigenze dell'isola, che il cavaliere  usa come serbatoio di voti grazie alle pressioni mafiose.

Si instaura un circolo vizioso da quale non si esce se i siciliani non dimostrano chiaramente di aver capito e di non poterne più.

Rosario Amico Roxas

CLOCHARD

Il barbone di Rimini: fermati i quattro responsabili, incensurati. La piccola banda è composta da un barista, un perito chimico, uno studente e un elettricista… Che bella bravata dar fuoco al barbone… Si è detto e scritto che la politica qui non c'entra ("non hanno mai parlato di politica"), che p stata una bravata di giovani annoiati…

Ipocrisie… Il vento di fascismo che scorre ormai in tutto il paese tende ad esprimersi. Troppi fascisti e simili siedono sulle poltrone del governo e del parlamento, con alti ruoli istituzionali. Questo dà fiato ai fasci stelli che si sentono protetti. È del tutto evidente. Ci vogliono far credere che l "clima" non conta. Ma il "contagio" di destra ormai è pervasivo e bisogna prenderne atto. Ci prendono per imbecilli…

FAZIO RISORGE?

Adista (Via Acciaioli 7 – 00186 ROMA) ci informa che l'ex governatore della Banca d'Italia, noto per il suo senso degli affari, potrebbe di nuovo scendere in campo. Questi signori sono intramontabili in questa Italia degli affaristi.

Secondo il Sole 24 Ore l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio potrebbe essere il prossimo presidente dello Ior (Istituto per le Opere di Religione). "La candidatura di Fazio risulta forte" – ha scritto il quotidiano di Confindustria lo scorso 1 novembre – anche se sulla sua nomina incombono le ombre del "coinvolgimento nelle vicende alla base del processi in corso". Dalla parte di Fazio ci sarebbe però "la fiducia che hanno in lui i cattolici tradizionalisti dei Legionari di Cristo, in cui si riconoscono la moglie e una delle figlie, Maria Chiara, consacrata del Regnum Christi, ossia l'affiliazione di maggior impegno del movimento (simile ai numerati dell'Opus Dei)". Inoltre l'ex governatore può contare sull'appoggio del card. Giovanni Battista Re, che da "almeno 20 anni è l'anello di collegamento tra il Vaticano e il mondo economico finanziario".

martedì 25 novembre 2008

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MERCATO D'ABRUZZO

C'è qualcuno che cerca una poltrona a qualunque costo.....sulla scia di Villari, il venduto di turno. Un certo signor Chiodi lo supera. Molti hanno potuto vedere le immagini rilanciate da una TV locale che le ha scaricate da Youtube. Si tratta del fenomenale appello elettorale di Gianni Chiodi, candidato di Berlusconi alla guida della Regione Abruzzo alle imminenti elezioni regionali. Chiodi si è presentato agli elettori e alle elettrici con un'idea progarmmatica: chi non ha un lavoro, mi invii un curriculum e io gli prometto un collquio di lavoro. Potrà avere un posto e uno stipendio...... in cambio del voto.
Sono passate poche ore e il video è stato ritirato. C'era puzza di incriminazione.
Caro Chiodi, voi i  voti li avete sempre comperati.......  Lei segue perfettamente la tradizione che Berlusconi ha rafforzato.Solo che lei ha giocato a carte troppo scoperte.Bisogna farlo da furbi questo mercato elettorale.Lei è giovane: anche l'arte di corrompere si impara con il tempo. Avete grandi maestri  come Gelli, Berlusconi, Cicchito e parecchi altri. Ma  da questo primo passo, anche se maldestro, si vede che lei farà notevoli progressi in questa politica mercantile , sporca, affaristica.Per ora ci ha regalato il suo profilo morale di persona in vendita.Qualcosa di sconcio.
 
 
 

IL GENIO BRUNETTA

Come faccia Brunetta a definirsi socialista è già un bel rebus. Come poi un socialista possa stare con il governo Berlusconi è un enigma senza risposta. Tranne che si tratti di un "socialista piduista"  come Cicchito. Allora tutto si spiega: denaro, carriera, immunità.

Come Villari, che vuole restare nel Partito Democratico, ma lavora d'accordo con i fascisti. Foa parlava di buon esempio. Più modestamente parlerei di coerenza. Tra i parlamentari nasce il gruppo "parlamentari in vendita". Crescono gli iscritti.

APPUNTAMENTI DEL MESE - DICEMBRE 2008

PINEROLO

Sabato 6
dalle 10 alle 23 sono a disposizione di singoli e gruppi di passaggio per dialoghi e approfondimenti. Prenotarsi al 340/8615482.

Sabato 13 dalle ore 17 alle 19 incontro su "I racconti di Natale. Fede e leggende"

Mercoledì 31 dalle 18 alle 19 in c.so Torino 288, "Ora di silenzio". L'incontro è l'opportunità di scoprire l'importanza di un'esperienza troppo dimenticata nella vita quotidiana. Per informazioni: Franco 340/8615482.


TORINO

Martedì 9 incontro di lettura del Vangelo di Marco presso il gruppo Comunità Nascente in via Pio V, 17 dalle 20 alle 22. Per informazioni: Gabriele 339/8233315.

Venerdì 12 presso i locali della Libreria Claudiana di via Principe Tommaso 1 prosegue la lettura del Secondo Isaia dalle 18 alle 19,30. Per informazioni: Maria 349/7206529.


MONCALIERI

Martedì 16 alle ore 20,45 incontro di riflessione biblica e teologica su: "Il cristianesimo: una religione che muore o una fede che rinasce?" Per informazioni: Pina 011/641087.


AOSTA

Giovedì 18 dalle 17 alle 19 incontro di lettura del Vangelo di Matteo. Per informazioni: Duilia 328/1984756 e Roberto 335/8118731.


PIOSSASCO

Sabato 20 dalle ore 16,30 alle 19 il gruppo Primavera di Rivalta organizza la presentazione del libro "Teologia del pluralismo religioso" (Edizioni Borla). Per informazioni: 011/9066987.


SALUZZO

Domenica 21 dalle 17 alle 19 incontro con la comunità cristiana di base e celebrazione dell'eucarestia. Per informazioni: Gigi Ferraro 0175/43978.

ROMA 29-30 NOVEMBRE

In alcuni momenti incontro un gruppo di gay e lesbiche cristiani sulla figura di Gesù. Per informazioni: Fabio
 
 
"E' inutile contare sugli Stati-nazione per risolvere i gravi problemi globali che ci affliggono: occorre costruire un'opinione pubblica che operi su scala mondiale. Lo Stato sociale è finito, è ora di costruire il Pianeta sociale."
Zygmunt Bauman, Reset, 21 novembre

TORINO 28 NOVEMBRE

Venerdì 28 novembre dalle 18 alle 19,30 a Torino, presso i locali della Libreria Claudiana di via Principe Tommaso 1 iniziamo la lettura del Deuteroisaia. L'incontro è aperto.

lunedì 24 novembre 2008

AUTONOMIA

Il conclave dei tibetani si è chiuso con la decisione del Dalai Lama di proseguire nel cammino di ricerca dell'autonomia dalla Cina. Tutto saommato, anche i dissidenti che sostengono un progetto di indipendenza, si sono allineati alla scelta del Dalai Lama. Le due anime della resistenza tibetana di tanto in tanto riemergono con chiarezza, ma poi finora sono riuscite a trovare una piattaforma con alcuni punti fermi comuni e condivisi. Questa è la forza della resistenza tibetana.

CORREZIONE DI INDIRIZZO ELETTRONICO

Il regista del film- documentario DUE VOLTE GENITORI può essere contattato  al seguente indirizzo di posta elettronica  claudio@p-nuts.it
Faccio questa segnalazione perchè c'è stato un errore nella precedente comunicazione.
Vi raccomando: se volete vedervi e far vedere un film straordinario non mancate di contattare o l'AGEDO o il regista.......E buona visione.
 

RIVOLI,, TORINO,ITALIA....

Se Berlusconi dice che i soffitti crollano per pura fatalità, Bertolaso precisa che "un istituto su due è a rischio". La mappa delle scuole che vanno a pezzi si estende: allagamenti, crolli, cedimenti.....In questa situazione Gelmini e il governo pensano di tagliare i fondi. Come il vescovo di Prato organizza una domenica di preghiera contro la crisi, così il governo fa proclami di  grandi successi. Si avverte l'urgenza di scelte concrete, di interventi reali.L'insicurezza non viene dagli stranieri, ma dal degrado, dall'immobilismo, dalla burocrazia. 
I problemi non si risolvono nè con le giaculatorie nè con i proclami. Da anni si parla dello stato deplorevole del'edilizia scolastica, ma si sono visti pochi passi concreti.
Se in Italia sono a rischio 400.000 precari, il premier ci dirà anche questa volta che si tratta di fatalità?

PAROLE SOLO PAROLE

Attraversiamo giorni pesanti, ma soprattutto irritanti. Su ogni problema si scatena una battaglia di parole che restano tali. Fiumi di parole che si ripetono come per nascondere il vuoto di scelte, di fatti. Ai progetti si sostituiscono le mille e mille dichiarazioni mentre l'informazione scarseggia e la crisi galoppa. Pagano i poveri, i soliti, mentre a Milano si apre la bottega del lusso, uno schiaffo a chi a due passi cerca un lavoro per sopravvivere. Quando le "parole non parlano" più ci vuole la cura del silenzio, per riscoprire che vita e politica devono partire dalle azioni concrete.

VIOLENZA CONTRO LE DONNE

Forse questa manifestazione romana organizzata a Roma dalla Lega  delle femministe e delle lesbiche ha rappresentato l'evento culturale e politico più importante dell'intera settimana italiana. Nel nostro Paese una donna ogni tre giorni continua a morire per mano di un amico, un parente, un marito. In Italia l'omicidio domestico è il più difficile da affrontare. Soltanto nel 2007 ben 126 le vittime accertate dalle statistiche. Eppure non ha fatto notizia. Conta di più una partita al pallone. Questa è la tragedia, l'abisso culturale in cui viviamo.

LEVARE IL CUORE VERSO IL CIELO

Rifiutati di cadere.
Se non puoi rifiutarti di cadere, rifiutati di restare a terra.
Se non puoi rifiutarti
di restare a terra,
leva il tuo cuore verso il cielo,
 e come un accattone affamato,
 chiedi che venga riempito,
e sarà riempito.
Puoi essere spinto giù.
Ti può essere impedito di risollevarti.
 Ma nessuno può impedirti
di levare il tuo cuore
verso il cielo,
soltanto tu.
E' nel pieno della sofferenza
che tanto si fa chiaro.
Colui che dice
che nulla di buono
 da ciò venne,
ancora non ascolta.
Clarissa Pinkola Estés
 
 

domenica 23 novembre 2008

Pio XII? Non vide l’orrore nazista e fascista

di Luigi Cancrini
da L'Unità, 20 ottobre 2008


Beatificare Pio XII? Perché? Papa Ratzinger ha giustificato questa proposta, autorevolmente da lui avallata, dicendo che Pio XII ha difeso gli ebrei dalla persecuzione nazista e fascista. Lei che ne pensa?
Lettera firmata

«Questo è un libro anticlericale, scrive Ernesto Rossi presentando Il sillabo e dopo (Kaos edizioni, aprile 2000), lo hanno scritto otto pontefici». Io, per rispondere, seguirò il suo esempio. Citerò solo Pio XII che parla in qualità di pontefice aggiungendo un breve commento e chiedendo a chi legge di dare una risposta al suo quesito.

Chiesa e nazismo d’accordo con vantaggio delle due parti (lettera personale ad Hitler del 6 maggio 1939). «Desideriamo, fin dall’inizio del nostro pontificato, rimanere legati da intima benevolenza al popolo tedesco affidato alle sue cure, e invocargli paternamente da Dio Onnipotente quella vera felicità a cui provengono dalla religione nutrimento e forza. In spirito di pronta collaborazione a vantaggio delle due parti (Chiesa e Stato) indirizziamo al raggiungimento di tale scopo l’ardente aspirazione che la responsabilità del nostro ufficio ci conferiscono e rendono possibile(pagg.95,96).

Quando questa lettera fu scritta, nota Rossi, «Hitler aveva già da un pezzo programmato la “religione del sangue” contro la religione di Cristo, aveva dichiarato l’incompatibilità fra l’appartenenza alle organizzazioni cattoliche e l’appartenenza alle organizzazioni naziste, aveva sciolto le organizzazioni dei giovani esploratori cattolici, aveva inviato nei campi di concentramento parecchi esponenti del clero che non si adeguavano alle posizioni dei nazisti, aveva proibito i matrimoni dei cattolici con gli ebrei e, soprattutto, aveva iniziato la più spietata campagna contro gli ebrei, rinchiudendoli nei ghetti, obbligandoli a portare sugli abiti un distintivo, sequestrando i loro beni, facendo incendiare e devastare le sinagoghe e negozi ebraici, scatenando i pogroms e inviando a morire di stenti e sotto le torture decine di migliaia di innocenti. Di tutte queste criminali efferatezze e di queste aperte violazioni del Concordato non si trova alcun cenno nella lettera riportata nel testo» (nota n.6, pag 96).

La pace di Cristo restituita all’Italia (Encliclica Summi pontificatus, 20 ottobre 1939). «A particolare letizia si eleva il nostro cuore nel potere in questa prima Enciclica, indirizzata a tutto il popolo cristiano sparso nel mondo, porre in tal novero la diletta Italia, fecondo giardino della fede piantata dai Prìncipi degli Apostoli, la quale, mercé la provvidenza operata dei Patti Lateranensi, occupa ora un posto d’onore nel rango degli stati ufficialmente rappresentati presso la Sede Apostolica. Da quei patti ebbe felice inizio la “pace di Cristo restituita all’Italia”» (pagg 96, 97).

I nobilissimi sentimenti cristiani di Franco (Radio messaggio alla Spagna, 16 aprile 1939). «I disegni della Provvidenza, amatissimi figlioli, si sono manifestati una volta ancora sopra l’eroica Spagna. La Nazione eletta da Dio come principale istrumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della fede cattolica, ha testé dato ai proseliti dell’ateismo materialista del nostro secolo la più elevata prova che, al di sopra di ogni cosa, stanno i valori eterni della religione e dello spirito. Esortiamo pertanto i Governanti e i Pastori della cattolica Spagna ad illuminare la mente di coloro che sono stati ingannati, additando loro con amore le radici del materialismo e del laicismo. Non dubitiamo che ciò avverrà, e di questa nostra ferma speranza sono garanti nobilissimi i sentimenti cristiani di cui hanno dato sicure prove il Capo dello Stato e tanti suoi fedeli collaboratori» (pagg. 97,98) .

Proprio in quei giorni, nota Rossi, «i “nobilissimi sentimenti cristiani” del gen. Franco e dei suoi collaboratori sono messi bene in luce da Galeazzo Ciano che scrive a Mussolini (19 Luglio 1939): i detenuti politici sono ancora 200.000 ma i processi si “svolgono ogni giorno con rapidità che può ben dirsi sommaria e le fucilazioni sono ancora numerosissime. Nella sola Madrid dalle 200 alle 250 al giorno, a Barcellona 150 e 80 a Siviglia, città che non fu mai nelle mani dei rossi”» (nota n. 7 pagg 98,99).

Sono esempi, mi pare, del tutto chiari. In essi il papa di cui oggi si propone la beatificazione dimostra di dare un riconoscimento e un appoggio entusiasta ai tre regimi, alle tre dittature fasciste che stanno insanguinando l’Europa e l’Africa. Lo fa, per di più, parlando ex cathedra, non a titolo personale, con messaggi pubblici che chiedono ai cattolici di riconoscersi, esaltandoli, in personaggi di cui la storia propone oggi la pochezza un po’ ridicola e avallando di fatto scelte di cui la storia definitivamente ha riconosciuto l’assurdità, la brutalità, la totale irrazionalità.

Quelle che fanno da (tragica) contrapposizione a questa amicizia empatica e mostruosa di papa Pio XII per tre dittatori senza scrupoli sono a questo punto due considerazioni semplici di cui forse l’opinione pubblica (e la riflessione dei cattolici) dovrebbero tenere conto. Vi era una coscienza diffusa, allora, in tutto il mondo del carattere espansionista e profondamente antidemocratico della politica nazista e fascista del disastro cui questa politica stava irreparabilmente portando il mondo.

Pio XII non se ne accorgeva (lo Spirito Santo allora non lo illuminò) e non prese posizione in nessun modo contro questi tre grandi paesi di cui sperava forse che avrebbero sconfitto il comunismo «ateo» e imposto a tutto il mondo, se avessero vinto, una religione in cui la Chiesa di Roma avrebbe avuto la possibilità di contare: moltissimo in Spagna e in Italia, molto nel Reich tedesco. Nessuna preoccupazione e nessuna reazione destarono, d’altra parte, in Vaticano le leggi razziste che in quegli anni erano state promulgate in Germania ed in Italia: leggi orribili per tutti oggi ed a cui andarono invece, allora, gli elogi di esponenti importanti della Chiesa (un esempio per tutti è quello di Agostino Gemelli) che nella persecuzione degli ebrei avevano la stoltezza (la crudeltà, il sadismo vendicativo e cretino della persona malata) di riconoscere la mano e il volere di un Dio che di Mussolini e Hitler si sarebbe servito per vendicare la morte di Gesù.

Una stoltezza (una crudeltà, un sadismo vendicativo e cretino di persona malata) evidentemente avallata allora dal silenzio del Papa che oggi si propone di beatificare

NOTIZIE BUONE E PESSIME

Su L'Unità del 20 novembre Concita De Gregorio fa un "panorama" e accosta alcune notizie con relative valutazioni.

Mentre i comuni annunciano che non presenteranno i bilanci, l'Associazione nazionale dei magistrati si rivolge all'Onu per esprimere "grande preoccupazione sui duri attacchi alla magistratura venuti dal primo ministro". Fino a qualche tempo fa , una notizia del genere sarebbe apparsa uno scherzo. Invece no. Siamo a questo punto: i magistrati, per difendere l'autonomia sancita dalla Costituzione, devono rivolgersi alle Nazioni Unite.

Ma ci sono anche le buone notizie. Un nostro medico ha compiuto un autentico prodigio scientifico salvando la vita di una donna con una tecnica rivoluzionaria. La notizia sarebbe ottima se il prodigio non fosse avvenuto in Spagna dove quel medico è stato costretto a espatriare.

Per fortuna c'è chi non si rassegna. Ha suscitato un'ondata di reazioni tra i nostri lettori il caso del senatore del Pd Nicola Latorre e del biglietto da lui passato durante una trasmissione tv all'avversario politico Italo Bocchino allo scopo di ostacolare la candidatura di Leoluca Orlando alla presidenza della Vigilanza Rai. Sono vicende come queste che rendono difficile a noi tutti continuare a chiedere impegno, dedizione e passione per la politica. Bisogna che siano chiari gli schieramenti, innanzitutto, e le idee. Quando ci sono.

sabato 22 novembre 2008

SEGNALAZIONE

Raccomado vivamente ai lettori e alle lettrici il volume FUORI TEMPIO. OMELIE LAICHE dell'Editore Di Girolamo, curato da Valerio Gigante e Luca Kocci di Adista. Di seguito trovate la prefazione del libro.


SEMPRE LA STESSA PREDICA?


Un breve commento al Vangelo della domenica affidato alla scrittura non dei soliti “addetti ai lavori ” – preti e religiosi che già usano i pulpiti ecclesiastici e mediatici – ma ai “non addetti ”:uomini e donne, magari profetici ma ritenuti un po ’ “eretici ”, e per questo privi (o privati)del pulpito o ridotti al silenzio da una gerarchia ecclesiastica che sempre meno ama chi si ostina a cantare “fuori dal coro”.Uomini e donne che per scelta,per condizione o per decreto si trovano a vivere la loro condizione di credenti (ma spesso anche di non credenti sensibili al fascino del rivoluzionario messaggio evangelico)“sulla strada ”,fuori da ogni protezione o benedizione del potere ecclesiastico.

Insomma,una omelia “fuori-tempio ”,che esce dalla sacralità del tempio per entrare nella laicità della storia,come l ’Incarnazione :è stata la sfida raccolta in dieci anni (siamo partiti nell ’autunno del 1998) da Adista, l ’agenzia di stampa laica che da più di 40 anni diffonde informazione religiosa a tutto campo e senza reticenze. Tante apparenti contraddizioni unite ad un ’iniziativa che – per come è nata – è stata a suo modo dirompente come questa portano con sé una riflessione profonda e radicale sul senso della laicità;e non solo per questa esperienza della Parola,portata fuori dal perimetro che disegna a eparatezza el templum fidare ’aperto ell ’agorà n ui e nterpretazioni confliggono.

Si tratta,in realtà,di fare i conti fino in fondo con le violente trasformazioni che stanno cambiando questo nostro inquieto presente, sempre più simile per paradosso al falso movimento di un “fermo-immagine ” che non lascia spazio ad attesa alcuna,né a senso ulteriore. Uno still-life dai contorni vaghi e incerti sembra il ritratto di questa transizione lunga che attraversa la politica come la società,la giustizia come i diritti,l ’economia come l ’informazione,la Chiesa come la cultura:come cantava qualcuno tempo fa,“c ’è sempre qualcosa che bolle, ma niente nella pentola”.

Eppure,nella foschia di questi giorni,c ’è chi possiede bussole e sestanti adatti a realizzare i propri disegni,le proprie mappe,i propri interessi:è il caso,ad esempio dell ’affannosa ricerca di una sorta di “sicurezza nazionale ” della fede (Ad tuendam fidem ),di “radici ” su cui tentare di far crescere una pianta che non si vuole riconoscere dai propri frutti,come pure insegna il Vangelo;o di “progetti culturali ” che si configurano come l ’offensiva più massiccia e capillare per normalizzare il cammino di liberazione di un popolo che il Concilio aveva chiamato a decifrare i segni dei tempi,a farsi Chiesa con coraggio e responsabilità. O per i tanti provvedimenti che in questi anni hanno “silenziato ”, indebolito,perseguitato in vario modo le voci più profetiche della cristianità inquieta,adulta,non omologata al pensiero unico laico ed ecclesiastico.

Non è, dunque,per una sorta di ripiegamento, né tantomeno per cercare scorciatoie che abbiamo pensato ad una sorta di Lectio humana ,costruita settimana dopo settimana interrogando da vicino il testo evangelico per riscoprirne lo scandalo e l ’implacabilità profetica;l ’irriducibilità del kerygma ad ogni pretesa omologazione.

Come già avvertiva Sergio Quinzio,«ascoltando le omelie nelle nostre chiese,assuefatti come siamo a sentirci ripetere le antiche parole, non ne capiamo più nemmeno il senso (...).Non appartengono al nostro linguaggio,e forse la più grande difficoltà che l ’uomo contemporaneo incontra quando cerca di avvicinarsi alla fede cristiana sta appunto in questa profonda differenza di linguaggi ».

Ed è proprio questo scarto che siamo chiamati a trasformare in sfida,opportunità di dialogo e confronto per capire cosa continuino a dirci queste parole e come lascino il segno nelle nostre storie di donne e di uomini,di popolo dell ’Esodo che,nonostante tutto,continua a cercare. Ognuna di queste omelie – che,etimologicamente,rinviano al chiamare a raccolta di una moltitudine che è e vuole essere comunità – sperimenta il bilico e l ’equilibrio di quella laicità che Mario Cuminetti diceva essere a un tempo «assunzione di aporie e contraddizioni,sofferenza e rabbia,speranza e sogno».

I commenti che proponiamo si propongono di sottrarre il Vangelo al genere predicatorio del tempio,per restituirlo alla laicità e alla universalità delle strade e di coloro che le percorrono negli ambiti più diversi della vita quotidiana.Rispetto alla gloria della Domenica, l’invito è, dunque,a fare esperienza del Sabato;a lasciare che nel silenzio delle opere risuoni la grazia dell’inquietudine, della domanda, dell’attesa, della pazienza,degli spazi bianchi in cui la Parola prende il suo timbro e riceve il suo senso.Nessun vapore spirituale,né languore “buonista ”, però:se queste omelie sapranno affliggere i consolati,avranno svolto solo metà del proprio.

ANTICA BALLATA IRLANEDESE

Trova il tempo di riflettere,
è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare,
è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere,
è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile,
è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare,
è il sentiero che porta alla stelle.
Trova il tempo di amare,
è la vera gioia di vivere.
Trova il tempo di essere contento,
è la musica dell'anima.

GIRELLI

Adista riporta la seguente informazione. Una "trovata" teatrale per far pensare. Sei razzista? Non vai in Paradiso! Parola di Gesù. Il crocefisso torna al centro delle polemiche: il prof. Luigi Girelli, insegnante di lettere presso l'Isiss di Gazzaniga ha aggiunto di suo pugno, accanto al crocefisso dell'istituto in cui insegna, un fumetto che recita: "Se sei razzista non sarai mai con me nel Regno dei cieli". Un messaggio a favore dell'integrazione in quella che da sempre è una roccaforte della Lega Nord. Il professore è abituato all'interesse dei media: questo non è infatti il suo primo gesto che assurge agli onori della cronaca. Già tra anni fa l'insegnante aveva scatenato polemiche per aver staccato dalla parete di un'aula il crocefisso, in segno di rispetto nei confronti di studenti appartenenti ad altre confessioni religiose. Di fronte alle nuove polemiche, il professore, per ora, risponde citando papa Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza, il Vangelo della croce. Non abbiate paura di andare controcorrente". Il preside dell'istituto, Leonardo Russo, si è detto d'accordo con l'iniziativa, che ha definito un "gesto didattico volto a sensibilizzare gli studenti sul tema della tolleranza". "E' stata una trovata volutamente teatrale – ha dichiarato – per richiamare l'attenzione su un tema delicato dopo i gravi e recenti episodi di razzismo".

OPUS DEI

L'Opus Dei è all'attacco. Cresce il numero dei preti che si stanno insediando un po' in tutto il mondo. La aperta protezione vaticana spiana la strada. Ce ne dà notizia l'agenzia romana Adista: "In Francia primo parroco dell'Opus Dei. Il 19 ottobre scorso, l'arcivescovo di Tolosa, mons. Robert Le Gall, ha nominato Franck Touzet, membro dell'Opus Dei dal 1962, parroco della chiesa di La Dalbade. Si tratta del primo parroco dell'Opus Dei in territorio francese: presente nel Paese dal 1947, l'Opus Dei ha iniziato le sue attività a Tolosa nel 1973. conta attualmente 1.600 fedeli e collaboratori, di cui 28 preti".

venerdì 21 novembre 2008

ENGLARO

Grazie a quest'uomo molti di noi hanno capito meglio che cos'è l'amore vero per una figlia, che cos'è la dignità, che cos'è la fermezza, che cos'è la coerenza. Possiamo essere grati al signor Englaro perchè ci ha dato una lezione di civiltà dell'amore.

OLTRE LE PAROLE

Commento alla lettura biblica - domenica 23 novembre 2008
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me". Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste". Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?" Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me". Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna» (Matteo 25, 31-46).
 
Spesso ho sentito il racconto di fratelli e sorelle che hanno ascoltato questa pagina del Vangelo commentato in modo terrorizzante. Esiste, infatti, ancora oggi in certe parrocchie o comunità cristiane, non solo cattoliche, una interpretazione terroristica del "giudizio finale". Parecchi predicatori si trovano più a loro agio a brandire "la spada del giudizio di Dio" e a descrivere le "fiamme dell'inferno" che non ad annunciare l'amore invitante di Dio. Questa pagina, sottratta ai colori ed allo scenario apocalittico, è un raggio di luce per il nostro cammino. Si tratta di guardare il quadro senza fermarsi alla cornice.
 
Contro la dottrina?
 
Questo concentrare tutto nella prassi della solidarietà, da una parte sembra tagliare il mondo in due "aree" contrapposte (i buoni e i cattivi) e dall'altra sembra togliere spazio ed importanza alla ricerca della verità, allo studio, al dibattito teologico. Non è affatto così. In realtà con questa collocazione dell'amore solidale al centro della sua predicazione, Gesù è il maestro che ci aiuta a capire dove si annida il "pericolo dottrinario". La "chiesa dottrinaria" è quella che enuncia principi, stila documenti, promulga decreti ed encicliche, ma non mette al centro l'amore dei più deboli. Si tratta di una chiesa che si avvolge su sè stessa e parla dei poveri e ai poveri senza mai diventare povera, senza coinvolgersi concretamente nelle loro lotte. La ricerca della verità è posta a servizio dell'amore. Questa è la lezione che Gesù, in mille modi, ha lasciato ai suoi discepoli e alle sue discepole. Quando noi leggiamo la Bibbia nei gruppi comunitari, quando cerchiamo di cogliere il messaggio delle Scritture, quando studiamo rigorosamente ... dove puntiamo in ultima istanza se non ad aprirci all'ascolto di Colui che ci invita a crescere nell'amore? E le indicazioni sono precise: non si tratta di un generico amore del prossimo, ma di un concreto dividere con chi è nella miseria o nell'abbandono. Se guardiamo la vita delle nostre comunità troppo spesso dobbiamo constatare che noi cristiani viviamo per noi stessi, immersi in riti, processioni, preghiere, devozioni che costituiscono un apparato religioso assai estraneo al mondo dei marginali, con qualche generico movimento da benefattori.
 
Ora è il "giudizio"
 
Il messaggio non è un rimando all'ultima tappa del nostro cammino, ma un pressante invito a collocare oggi la nostra vita nella pratica della condivisione. Lo stesso linguaggio tagliente, senza mezzi termini, non è la minaccia di un ipotetico ed inesistente inferno dopo la nostra morte, ma l'invito forte, uno scossone vulcanico alle nostre indecisioni e alle nostre pigrizie, perchè possiamo collaborare a fare uscire dal loro presente inferno gli affamati, gli assetati, le violentate. Da questo inferno molto concreto possiamo con l'amore solidale strappare qualche "internato". Il nostro compito è, come scrivono i teologi della liberazione, far scendere i crocifissi dalla croce. Non si tratta di salire in croce al loro posto, di immolarci perseguendo una perfezione eroica, ma di vivere scegliendo e riscegliendo ogni giorni i piccoli sentieri della solidarietà. In questi giorni mi ha molto colpito una notizia che giunge dal Paraguay. Il vescovo Lugo, che è ora presidente della Repubblica, per anni aveva predicato con forza e con insistenza il messaggio evangelico dell'amore per i più deboli ed emarginati del suo Paese. Ora che ha fatto? Riporto dall'agenzia Adista: "Lo aveva annunciato alla vigilia della sua investitura, il 15 agosto scorso, e ha mantenuto la promessa: l'ex vescovo Fernando Lugo ha donato l'importo dei suoi primi stipendi da presidente del Paraguay all'Istituto Nazionale dell'Indigeno (Indi). Motivando questa decisione con le scarse risorse che l'istituto percepisce, Lugo, il 17 ottobre scorso, ha annunciato che anche gli stipendi dei prossimi mesi confluiranno nelle casse dell'Indi". I suoi colleghi vescovi gli fanno le pulci, dicono che è "estremista". Loro predicano, lui vive.
 
Mille modi
 
Non ci prescritto un comportamento. Le esemplificazioni della pagina evangelica sono soltanto stimoli preziosi perchè ciascuno/a di noi compia le scelte che può, che ritiene alla sua portata. Si tratta di aprire occhi, mani, cuore. E allora, lungo questo cammino, la lettura della Bibbia, la preghiera e la ricerca teologica acquistano autenticità e significato. Se a Natale volete farvi o fare un regalo, donatevi o donate un libro meraviglioso che potrete meditare per tutto il 2009: "La teologia del pluralismo religioso" (Borla editore). Se manca la collocazione "di parte", se non diventiamo "partigiani" della causa "dell'orfano, della vedova e dello straniero", in che cosa ci identifichiamo con il cammino di Gesù? Devo partire da me stesso, dalla mia quotidiana conversione senza la quale ogni parola è scandalosa retorica religiosa.

BUONA LETTURA

CARLO MARIA MARTINI - GEORG SPORSCHILL, Conversazioni notturne a Gerusalemme, Mondadori, Milano 2008, pagg. 126, euro 17.
Il libro è un dialogo tra Martini e padre Sporschill, un gesuita che si occupa dei bambini di strada in Romania e in Moldavia e che svolge un'intensa attività pastorale con molti giovani. Martini lo incontra a Gerusalemme e nasce così questo volumetto. "Parlavamo spesso fino a tarda notte dei giovani di oggi". Di fatto "la parte più importante sono le domande dei ragazzi". (pag.3). Nulla di straordinario in queste pagine che rappresentano la confessione e la testimonianza di un vero cristiano. Martini non espone idee teologiche estremamente innovative, tanto meno avanza proposte sovversive. Da almeno 30 anni le riflessioni che si trovano in queste pagine sono un patrimonio più che acquisito nella letteratura teologica anche più moderata. Ma oggi, in questo gelo ecclesiale, invocare più coraggio, l'apertura a scelte nuove, la necessità di andare incontro al futuro con fiducia e con decisioni audaci... costituisce già un attentato all'immobilismo e alla "obbedienza". Viene fuori un ritratto onesto, autentico: "Proprio perchè sono timoroso, nel dubbio dico anche a me stesso: coraggio! Abramo era un uomo coraggioso. Quando fu chiamato da Dio, lo conosceva appena. Partì per andare lontano e lasciò la sua patria, i suoi amici e la casa dei suoi genitori. Dio lo inviò nell'incetezza e Abramo partì. Ebbe il coraggio di decidere. Così diventò la benedizione di molti. Ancor oggi la sinagoga, la chiesa e la moschea vivono della sua audacia. Abramo è il padre di tutti gli uomini che credono e hanno fiducia. Andiamo verso il futuro, la gioventù in testa, e cerchiamo nuove strade per gli uomini. Insieme ad Abramo dico ai miei amici: coraggio! E ne auguro di più a tutti noi nella Chiesa" (pag. 42). "Se nella chiesa regna troppa calma, se nella società si diffonde a macchia d'olio una sensazione di sazietà, sento la nostalgia di Gesù di lanciare sulla terra il fuoco ardente dell'entusiasmo" (pag.44). Coraggio e dialogo sono le due parole che ritornano incessantemente nei brevi capitoli del libro. Qua e là serpeggia la preoccupazione di una chiesa in cui si sospetta di chi ha un pensiero diverso: "Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balia degli eventi. Vorrei individui pensanti" (pag. 64). Nella chiesa "sapere ammettere i proprie errori e la limitatezza delle proprie vedute di ieri è segno di grandezza d'animo e di sicurezza", scrive rispetto all'Humanae Vitae. Dunque, il cardinale Martini ci regala una rosa di pensieri sapienziali dove, con stile dimesso, ci lascia intravvedere il bisogno urgente di "aprire le porte" e di prendere nuove decisioni. Lo raccomando vivamente ai lettori e alle lettrici del mio blog.

giovedì 20 novembre 2008

GRAZIE CLAUDIO- GRAZIE AGEDO

Chi è stato mercoledì 19 a Torino al Cinema Ambrosio per la proiezione del film "Due volte genitori" ha vissuto una serata di altissimo valore culturale in un ampio locale stracolmo di gente. Il percorso dei genitori che scoprono di avere un figlio o una figlia omosessuale è "riportato" dalla viva voce e dal racconto diretto dei protagonisti in modo che definirei puntuale, profondo, coinvolgente. I passaggi, gli sconcerti, le paure, le disperazioni, le emozioni..... tutto viene intrecciato con realismo, senza cedimenti retorici. Siamo così in possesso di uno strumento filmico straordinariamente valido ed efficace per essere ponte di comunicazione con il grande pubblico al quale bisognerà far giungere questa pellicola. Il regista Claudio Cipelletti, ancora una volta, ha dato prova di una  capacità difficilmente eguagliabile con un lavoro fine, profondo, che tiene sveglia l'attenzione dall'inizio alla fine.
Grande merito di questa iniziativa, sostenuta dalla Regione Piemonte, va riconosciuta all' ADEDO, L'associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali che in parecchie città italiane svolgono un lavoro volontario di accoglienza, di ascolto e di confronto con i genitori che vengono a conoscenza di avere un figlio  o una figlia omosessuale.
Ho partecipato con gioia a questa serata e, nel porgere un saluto ed una riflessione, ho proposto di sostituire nelle parrocchie della diocesi la messa di mezzanotte con la proiezione di questo film. Credo che sarebbe una scelta che ravviverebbe le comunità cristiane che da anni sonnecchiano e aprirebbe un vivace dibattito nella chiesa.
In ogni caso, care amiche e cari amici, dabbiamo impegnarci a far girare questa pellicola che non fa parte dei circuiti ufficiali, interpellando gestori laici di sale, centri culturali, momenti associativi, gruppi, comunità.
Lascio qui due recapiti importanti: Agedo: info@agedo.org
Claudio Cipelletti : claudio@p.nuts.it
Tra montagne di banalità e di idiozie, in un clima culturale dove prevale il pregiudizio, opere come questa dicono che davvero merita lavorare in positivo e con grande fiducia. 

A MILANO

Repubblica di qualche giorno fa ha documentato "una notte nei mercati generali di Milano". Sono centinaia, quasi tutti stranieri, la metà clandestini. Scaricano tonnellate di frutta e verdura nell'enorme struttura di Milano. La paga è di 2,5 euro l'ora, in nero. E per farsi sfruttare a questo modo, per questa paga da fame, sono pronti a tutto. Anche a farsi accoltellare lavorando dall'una di notte anche fino alle 11.

Questa è l'Italia della sicurezza che, in realtà, degli stranieri sfrutta le braccia e troppo spesso dimentica totalmente i diritti.

IN CAMMINO COME ABRAMO

o Dio di Gesù,
anch'io sento a volte il desiderio di maggiori sicurezze umane,
 la voglia di chiudere il cuore al Tuo soffio
che mi rimette continuamente in viaggio verso l'ignoto,
in cammino come Abramo.
Poi, quando come un fanciullo, penso a Te e Ti prego,
mi rinasce nel cuore la convinzione
che solo Tu sei la certezza che non inganna,
 la pietra che non si sfalda,
la sorgente che non esaurisce le sue acque.
Allora Ti ringrazio
per la compagnia di quelle donne e di quegli uomini
con i quali tento ogni giorno
di spezzare qualche paura e di compiere qualche passo
 oltre le erbacce che intralciano il cammino.
E tutto è dono che viene da Te.
Franco Barbero
 
 

LA PRIMA VOLTA

Per la prima volta in Germania un figlio di immigrati turchi è stato eletto al vertice di un partito politico. Cem Ozdemir è diventato ieri co-leader del partito dei Verdi, che guiderà assieme a Claudia Roth.

IN TURCHIA

"Desa" A pochi chilometri da Istanbul produce borse per marchi come Prada, Samsonite, Louis Vuitton, Corte Ingles e licenzia i sindacalisti che protestano contro i turni di lavoro massacranti. La denuncia dell'associazione "Clean clothes" e la battaglia solitaria dell'operaia Emina Arslan. Per la sindacalista due offerte corruttive. Dopo il suo rifiuto hanno tentato di rapirle il figlio.
 "Ci sono stati giorni che ho dovuto fare 36 ore di fila. Ininterrotte. Tranne che per un fugace riposo e la colazione. Alla Desa sai quando entri ma non quando esci. Alle 8 inizia il turno, alle 8 del mattino successivo lavori ancora."
I marchi occidentali verificano la qualità dei prodotti ma non la condizione dei lavoratori. Per Prada "tutto è regolare....". Contano i guadagni, non le persone.

IL "CODICE SINAITICO" SU INTERNET

LIPSIA - Il più antico manoscritto biblico conosciuto e disponibile online. La prima parte del Codice Sinaitico è infatti consultabile su Internet. Lo ha annunciato la Biblioteca dell'Università di Lipsia, dove sono conservate 43 pagine dell'antico codice. Altre pagine della Bibbia del Sinai sono conservate nel monastero di Santa Caterina suI Sinai, nella Biblioteca di San Pietroburgo e presso la British Library di Londra. La versione digitalizzata consultabile è al momento composta da tutti i fogli di Lipsia e da almeno 67 di quelli di Londra. Per la versione completa del testO bisognerà invece aspettare il 2009. Il Codice Sinaitico, che contiene quasi tutto I'Antico Testamento e l'intero Nuovo Testamento, è stato rinvenuto in Egitto, intorno alla metà del XIX secolo, dallo studioso tedesco Constantin von Tischendorf.