martedì 30 settembre 2008
"NEGRO": SUCCEDE A PARMA
UNA LARVATA DITTATURA
Facciamo l'ipotesi che ci sia al potere un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione. Non vuole fare la marcia su Roma ma vuol istituire una larvata dittatura
Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. Allora il partito dominante comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. E comincia a favorire le scuole private.
Piero Calamandrei. Discorso al III congresso dell'associazione a difesa della scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950. (da Internazionale)
BOLIVIA
COERENZA
"Io sono di sinistra, ma il migliore è Berlusconi ovviamente. È fantastico, irraggiungibile anche perché è il padrone della produzione. Quindi è chiaro che si sceglie il posto più bello nel momento più giusto, si ritaglia camei dove e come vuole, invade più schermi contemporaneamente" (Riccardo Scamarcio).
L'ITALIA CHE NON C'E'
VERONESI: OSPEDALI PUBBLICI
STAINO SU L'UNITA'
UN LIBRO PREZIOSO
CORRADO E IL DIAVOLO
HONDURAS: UNA SVOLTA?
THOMAS E IGOR
1° OTTOBRE: SANTHIA'
lunedì 29 settembre 2008
SE NEMMENO IL VATICANO CI CREDE.......
La Congregazione della Fede minaccia di scomunica il consigliere spirituale dei "veggenti"
Il Vaticano ha autorizzato “severe misure precauzionali e disciplinari” nei confronti di frate Tomislav Vlasic, un francescano che ha svolto per lungo tempo la sua attività a Medjugorje e che è stato definito “leader spirituale” dei veggenti della cittadina bosniaca.
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha inviato una lettera al vescovo di Mostar, Ratko Peric, per informalo che è in corso un’indagine sul religioso, e gli ha chiesto di informare “per il bene dei fedeli”, la comunità sulla situazione canonica del sacerdote bosniaco.
Lo stesso vescovo, in una dichiarazione posta sul sito della diocesi, ha dichiarato che frate Vlasic è sotto inchiesta “per la diffusione di dubbia dottrina, manipolazione delle coscienze, sospetto misticismo, disobbedienza verso ordini emanati legittimamente”.
Frate Vlasic è stato confinato in un monastero in Italia, dopo che si è rifiutato di collaborare con gli inquirenti e invece giustificandosi “citando la sua zelante attività” nel dar vita a comunità religiose e nel costruire chiese nell’area di Medjugorje.
A frate Vlasic è stato imposto di tagliare ogni contatto con la comunità “Regina della Pace”, che ha fondato, o con i suoi avvocati senza permesso dei superiori.
Non può fare apparizioni pubbliche, predicare o ascoltare confessioni, e gli sarà chiesto di pronunciare una solenne professione di fede cattolica. Se viola qualcuna di queste proibizioni sarà scomunicato.
Il vescovo Peric ha scritto che “Frate Vlasic è avvertito che in caso di testardaggine, avrà inizio un processo giuridico penale con l’obiettivo di infliggere sanzioni più dure, non esclusa la dismissione, tenendo presente l’ipotesi di eresia e di scisma, così come di atti scandalosi contra sextum (il sesto comandamento) aggravati da motivazioni mistiche”.
Frate Vlasic è stata una delle figure chiave nella promozione delle apparizioni a Medjugorje. Frate Vlasic è il secondo consigliere spirituale dei veggenti sospeso dal ministero.
NON C'E' DA STUPIRSI
UN PRETE ORIGINALE ANTIDOPING
I SIGNORI DEI PALETTI
IN AFRICA OCCIDENTALE: BENIN
AUMENTO PRIVILEGIATO
sabato 27 settembre 2008
L'ITALIA NEL MONDO
A che punto ci stanno portando questi governanti ex-piduisti
Lo dice bene questo trafiletto comparso su L?Unità del 18 settembre.
RASSEGNAZIONE: CHE DISGRAZIA
IL BENE E VERONESI
INSEGNAMI
LA CONVERSIONE
UN UOMO CHE SI AZZARDA A PENSARE
venerdì 26 settembre 2008
OBAMA
"Il retaggio della discriminazione, e i casi attuali di razzismo, ance se meno evidenti rispetto al passato, sono reali e devono essere affrontati con i fatti: investendo nelle nostre scuole, facendo rispettare le leggi sui diritti civili, assicurando equità nella giustizia, fornendo mezzi di ascesa sociale e opportunità".
Barak Obama, Sulla razza, Rizzoli
DUE PICCOLI PROFETI
giovedì 25 settembre 2008
PUBBLICANI E PROSTITUTE
Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: "Figlio, và oggi a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Sì, signore;" ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre? Dicono: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verita vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E' venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli (Matteo 21, 28-32)
Il contesto polemico in cui è inserita questa parabola dei due figli dissimili è ben evidente. Gesu, nei versetti 23-27 che precedono, si trova a confronto con I'incredulità dei sommi sacerdoti e degli anziani del popolo.
La parabola, che in Matteo è riferita a loro, non perderebbe nulla del suo vigore, anche se fosse "nata" in un ambito diverso, cioè rivolta ai discepoli o alla gente.
Il redattore esaltando la fede di peccatori e prostitute rispetto ai sommi sacerdoti e agli anziani, nel versetto 32 ha espresso la punta più alta della sua rovente accusa contro le autorità giudaiche. Non mi soffermo sulla questione delle tre varianti testuali, ma riporto il testo piu solidamente documentato.
Due frasi simmetriche, ma con una variante "sostanziale" che interrompe il ritmo della seconda: "dopo averci ripensato" , "pentitosi". Il secondo figlio si caratterizza per questo particolare che viene menzionato con grande rilievo: ci ripensa. "Un si iniziale si trasforma in un no, mentre un no iniziale si trasforma in un si" (H. Weder).
Sembra che proprio questo ripensamento occupi un posto centrale nella parabola e apra la via ad un profondo movimento interiore.
Nella prassi del regno di Dio, cioè sotto lo sguardo di Dio, esiste la possibilita di "ripensare", di andare oltre i nostri no, di liberarci dalla prigionia dei nostri rifiuti. La strada è aperta.
Dio è Colui che ricomincia sempre con noi: "Se mi hai detto mille no nel tempo passato, ebbene oggi puoi dirmi di si. Io non sono un Dio contabile, ma il Dio che chiama oggi".
Sovente il pesante zainetto dei nostri no del passato non ci permette di gustare questo dolcissimo invito, questa breve parola liberatoria e promettente: "Va' oggi nella mia vigna a lavorare".
Molto spesso non ci perdoniamo i nostri no e cosi il nostro cammino è bloccato. Rimaniamo prigionieri dei nostri errori.
Ogni giorno mi è chiesto di decidere, di rispondere. Non posso farmi bello dei "si" di un tempo. Tutto dipende dal fatto che io oggi vada o non vada a lavorare nella vigna.
Signore che cammini con noi, grazie della bontà con cui mi aspetti oggi nella Tua vigna. Tu sei quel meraviglioso "padrone ingiusto" che non conteggia le ore (Matteo 20,1-16).
Tu conosci quante volte ho detto di no, quante volte ho detto "ni", quante volte ho esitato. La Tua chiamata percorre anche il mio oggi, aldilà dei miei no di ieri e delle mie incertezze di domani.
Questa "stoccata" finale va presa sul serio. Noi, quelli che sono un po' di casa nella vigna, a volte finiamo col crederci i figli prediletti del regno ... e ci collochiamo come di diritto tra i buoni, i religiosi, quasi i "titolari" della vigna.
Credo che Dio ne abbia proprio abbastanza, che non ne possa più di noi bravi credenti. Siamo così monotoni, sicuri di noi, ripetitivi, fasciati di virtù che l'appello del regno di Dio non sta dove l'hanno individuato le gerarchie, ma dove vivono, lottano, sperano e pregano le "prostitute e i pubblicani", i/le maledetti/e della nostra società, i nuovi lebbrosi, i rom, gli stranieri.
Anzichè ascoltare il Concistoro dei cardinali o il sinodo dei vescovi o le prediche moralistiche della castissima Carfagna, è meglio leggere "Le ragazze di Benin City" di Isoke Aikpitanyi o il libro "Bianco e nera" di Federico Bollettin (Edizioni Gabrielli).
Dio parla ancora e ci invita ad andare oggi nella vigna. Dio ci parla attraverso le pietre scartate, le persone oppresse. E sono voci che arrivano davvero dall'interno della vigna.
L'ARIA CHE TIRA
Ansa 10 settembre
SUCCEDE A TREVISO
Continua il botta e risposta tra il quotidiano della Cei e il vicesindaco di Treviso Giancarlo Gentilini che, ieri, si è scagliato di nuovo contro i preti pro-moschee.
"Si sono messi contro la volontà popolare – ha detto – se si prosegue in questa libertà sfrenata, la Chiesa rischia di essere spazzata via".
ATEISMO MILITANTE
STAINO E BORGHEZIO
"Il razzismo è in primo piano nella cronaca nera come in quella politica (che, purtroppo, sempre più spesso è nera). Leghisti, ex fascisti e berluscones (compresi alcuni sedicenti socialisti), pur dicendo di non essere razzisti, non prendono mai !e distanze dalle piu schifose azioni o dichiarazioni razziste: si limitano a dire che si tratta di tutt'altro. Così, per esempio, uccidere un ragazzo gridandogli sporco negro, non è razzismo. Non è razzismo schedare i bambini rom. E non è razzismo gettare escrementi sul luogo dove deve nascere una moschea. Ma, se non è razzismo, che cos'è? Nessuno lo spiega e non lo ha spiegato, ieri ad Omnibus, neanche il sindaco di Verona, Tosi, al quale la conduttrice Luisella Costamagna chiedeva di condannare Borghezio e la manifestazione nazista di Colonia. Tosi si è Iimitato a rispondere: «Io non ci andrei". Così la Lega minimizza il razzismo e questo sappiamo a che cosa puo portare. E più di tutti lo sanno i tedeschi, che ieri hanno proibito ai vari Borghezio di sfilare, mentre da noi sono al governo. "
mercoledì 24 settembre 2008
IMPARIAMO DAL RUANDA
Kigali – Il paese con la maggioranza di donne in parlamento da questa settimana si trova in Africa: è il Ruanda. Qui, la costituzione scritta dopo il genocidio del 1994 assicura alle deputate di sesso femminile una quota minima del 30%, oltre ad un seggio per un deputato disabile e uno per un rappresentante dei giovani. E dopo le elezioni di lunedì scorso, vinte dal Fronte Patriottico già al potere, 44 degli 80 seggi del parlamento di Kigali sono occupate da deputate: più del 55%, rispetto al 48,8 del parlamento precedente.
IL RAMADAN COSTRETTO A NASCONDERSI
MOSCHEE
QUANTO VALE UNA VITA
commento apparso sul sito della Diocesi http://www.chiesadimilano.it
LO SBARRAMENTO
È davvero importante che l'opposizione agisca con compattezza e intelligenza. Sarebbe tragico se Rifondazione tentasse un'impresa solitaria che comporterebbe una enorme dispersione di voti preziosi.
SOTTO IL TAPPETO
"Il modo con cui il governo ha finto di risolvere i primi problemi, l'emergenza rifiuti e il caso Alitalia lascia pochissime speranze suI futuro del Paese. Silvio Berlusconi ha preso per i fondelli gli italiani con successo e senza alcuna seria opposizione. A Napoli e in Campania i rifiuti non sono "spariti" ma sono stati nascosti sotto il tappeto. Le testimonianze dei cittadini campani, inviate ai blog o ai giornali, sono migliaia. In compenso il governo ha fatto sparire le tv, gli inviati dei media, perfino i contestatori. E, naturalmente, le colpe.
Berlusconi ha stabilito che Antonio Bassolino e la Impregilo sono innocenti. La camorra, si sa, non esiste. Bassolino e tanto grato a Berlusconi che ormai sembra I'imitazione di Bondi. E i contestatori, le manifestazioni di massa che per un anno hanno contrastato qualsiasi decisione del governo di centrosinistra? Spariti. Chissà, forse erano davvero organizzate dalla camorra, come sostenevano le questure. In luglio, a manifestare contro I'inceneritore di Acerra c'erano quattro gatti, capeggiati da Alex Zanotelli.
Non fosse per una lettera di Zanotelli, il problema rifiuti sarebbe sparito anche dal mitico blog di Grillo. Per un anno e mezzo, la durata esatta del governo Prodi, il blog del nostro Savonarola ha martellato sui rifiuti ogni giorno. Da quattro mesi, neppure una parola."
FINI IN DIFFICOLTA'
RICORDARE
martedì 23 settembre 2008
HANS KUNG
Uno dei teologi cattolici piu importanti e discussi del nostro tempo racconta i primi quarant'anni della sua vita.
In una retrospettiva assai personale, che rievoca la giovinezza in Svizzera, gli studi a Roma e Parigi e il suo primo decennio di lavoro teologico, Hans Kung ci fa vedere come sia diventato un uomo capace di camminare a testa alta e di lottare per la libertà nella Chiesa, anche scontrandosi con la curia e la gerarchia.
Una narrazione vivace e piena di idee, imperniata sulla lotta per un cristianesimo gesuanico non soffocato dal controllo clericale.
Per la libertà, anzichè per l'adeguamento
Per la verità, anzichè per il compromesso
II libro, senza spese di spedizione aggiuntive, può essere richiesto ad ADISTA, tel. 06/6868692; fax 06/6865898; e-mail: abbonamenti@adista.it ; oppure acquistato online sui sito www.adistaonline.it
TRASLOCHI CATTOLICI
APARTHEID A TREVISO
I GIGANTI CROLLANO
ALEMANNO: GRANDE COLLOCATORE DI AMICI
Un diluvio di nomine e consulenze, quattordici addetti solo all'ufficio stampa, che costeranno in totale alle casse del Comune 8 milioni e 310 mila euro per la durata del mandato. L'ultimo assunto, nelI'ordine, con una delibera del 2 settembre, è un ex prete dei Legionari di Cristo: Giuseppe Maria De Lillo, piazzato nella segreteria particolare del sindaco, fratello deIl'assessore comunale all' Ambiente Fabio e del senatore di Forza Italia Stefano: una dynasty.
Segue di qualche settimana I'ingresso nella segreteria del giovane Dario Panzironi, 24 anni, che guadagnerà 164 mila euro in due anni. Il papà, Franco Panzironi, è il braccio ope- rativo della fondazione alemanniana Nuova ltalia e poi segretario generale dell'Unire, nominato da Alemanno quando era ministro delle Politiche agricole.
Poche settimane dopo I'ingresso della destra in Campidoglio ha ricevuto in dote una delle municipalizzate piu delicate tra quelle controllate dal Comune: amministratore delegato dell'Ama, I'azienda della nettezza urbana. Dall'ippica si è dato alla monnezza. Nell'ufficio stampa si è sistemato anche Fernando Maria Magliaro, figlio di Massimo, storico portavoce di Giorgio Almirante al Msi, oggi amministratore di Rai International.
Alla direzione delle relazioni internazionali e cerimoniale del sindaco c'è un altro rampollo illustre, Mario Andrea Vattani, figlio dell'inamovibile presidente dell'Ice Umberto, arrestato negli anni Ottanta con alcuni naziskin dopo un'aggressione davanti al cinema romano Capranica. Ma poi totalmente prosciolto.
Alla direzione del dipartimento politiche ambientali Alemanno ha portato un'altra vecchia conoscenza, iI professor Paolo Togni, braccio destro di Altero Matteoli al ministero dell'Ambiente e già presidenre della filiale italiana della multinazionale dei rifiuti Waste Management.
Un posto al sole, a titolo gratuito, per Leopoldo Facciotti, I'avvocato dei tassisti che bloccarono Roma alI'epoca della guerra delle Iicenze: consulente alla mobilità privata, cioè i taxi. L'uomo giusto al posto giusto."
lunedì 22 settembre 2008
ACQUA: ALCUNI ITINERARI BIBLICI
1) Genesi 2 ci presenta il sogno di Dio: darci un giardino da lavorare e custodire.
2) Nel cammino verso la libertà Israele deve cercare i pozzi d'acqua (Genesi 26,12-22; Genesi 24; Genesi 29; Esodo 2,15ss; Esodo 15,27...) perchè al pozzo ci si disseta e al pozzo si fanno incontri decisivi. Sarà così anche per Gesù e la donna di Samaria (Giovanni 4).
3) Dio è la sorgente per eccellenza (vedere Dio come sorgente in "Mistica e Politica"). Che cosa
dice a noi oggi?
4) Nel celebre passo di Isaia 55,10-11 la parola di Dio è pioggia primaverile che feconda la terra.
Può essere la ragione fondamentale per cui leggiamo la Bibbia. Si veda anche Geremia 2,13 e
17,13.
5) Nel Secondo Testamento Gesù è come il pozzo d'acqua viva: Giovanni 4,13-14.
6) Anzi, chi incontra ed accoglie il messaggio di Dio attraverso Gesù diventa egli stesso un fiume
di acqua viva (Giovanni 7,38 e Apocalisse 22,1-2).
7) Il giusto è così: Salmo 1,3.
SABOTAGGIO
VICENZA: IL REFERENDUM SI FA
Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato dagli esponenti del Comitato per il Sì al Dal Molin
che chiedeva la sospensiva per la consultazione popolare del 5 ottobre prossimo, fissata dal Comune.
Saranno dunque i cittadini a decidere se vogliono o meno il raddoppio della base Usa.
"E' una vittoria per Vicenza e una sconfitta per chi voleva fermare la consultazione", commenta
il sindaco Achille Variati.
GUZZANTI
In questa Italia le cose vanno così. Sabina Guzzanti ha ricevuto la notizia con tristezza.
Infatti questo inesistente vilipendio al papa le avrebbe offerto l'occasione per qualche bel
proclama... e per un guizzo di bella satira.
LEONARDO BOFF A TORINO
Il suo giudizio su Benedetto XVI è assai duro: "Vuole costruire una Chiesa ripiegata su se stessa e sulla sua gerarchia. Non presta attenzione alle disperate condizioni dei poveri."
Una Chiesa troppo romana?
"Troppo occidentale. Benedetto XVI non si rende conto che nella storia umana l'Occidente è solo un accidente. Più della metà dei cattolici vivono nel cosiddetto Terzo Mondo e quella cattolica è una Chiesa del Terzo Mondo.
Festeggiare gli 81 anni con George Bush è un gesto simbolico: rivela che il papa sta dalla parte dei potenti e non con i poveri. Il contrario di Gesù."
Perchè papa Wojtyla sostenne il cardinale Ratzinger nella sua battaglia contro la teologia della liberazione?
"Avevano entrambi una paura ossessiva del marxismo e si muovevano, nello schema della Guerra fredda, sostenendo gli Stati Uniti.
Wojtyla e Ronald Regan erano amici, un pò come San Francesco e il lupo di Gubbio, ma stavolta non abbiamo assistito alla conversione del lupo di Washington. Il Vaticano ha visto la teologia della liberazione con gli occhi della Cia."
Si sente un eretico?
"No, e non sono mai stato condannato per eresia. Anche nello stato di laico, che era quello di Gesù, mi sento nella Chiesa come nel mio focolare spirituale. La missione della teologia non è mai stata ripetere la dottrina ufficiale, ma essere libera, per scoprire altri segni del volto misterioso di Dio".
Qual'è il suo giudizio sulla politica di Lula?
"Lula non governa come vorrebbe, ma come gli lasciano fare. Il Brasile ha subito ogni tipo di pressione per farlo restare fedele alle logiche del mercato e Lula ha dovuto pagare questo tributo ai nuovi colonizzatori. In campo sociale però ha saputo portare avanti politiche che hanno integrato più di quaranta milioni di persone e la povertà è diminuita del 7 per cento, cosa inedita nella nostra storia."
sabato 20 settembre 2008
SEI IMMIGRATI UCCISI DALLA CAMORRA
BLUNOTTE
I CONDOMINI BENE
UNA SCOPA.......PER FAVORE
venerdì 19 settembre 2008
MIGUEL D'ESCOTO
Riporto da L'Unità del 17 settembre questa bella notizia.
"New York. Dalla teologia della liberazione alla poltrona di presidente dell'Assemblea generale dell'Onu. Dopo l'ex vescovo Ferrando Lugo, diventato presidente del Paraguay, un altro politico dal passato sacerdotale assume un posto di primo piano sulla scena dei leader internazionali. Il nicaraguense Miguel d'Escoto Brockmann, prete sandinista sospeso a divinis negli anni Ottanta da papa Giovanni Paolo II e dal suo braccio destro dell'epoca, il cardinale Joseph Ratzinger, è da oggi alla guida dei 192 paesi del Parlamento planetario.
Nonostante i limitati poteri della presidenza dell'Assemblea l'arrivo di d'Escoto crea qualche turbamento soprattutto agli Stati Uniti, che pure hanno scelto di non rompere l'unanimità nel voto che glia ha dato l'incarico, preferendo la tattica del "aspettiamo e giudichiamolo sui fatti". I primi passi del nuovo presidente non rassicurano però Washington: il 26 settembre, d'Escoto è atteso per un intervento al Grand Hyatt Hotel di New York in occasione di un incontro di "leader politici religiosi" globali, tra i quali, come ospite d'onore, il presidente iraniano Ahmadonejad. D'Escoto porta con sé a Palazzo di Vetro un'immagine che difficilmente potrebbe suscitare entusiasmo nella diplomazia americana. Nonostante sia nato a Los Angeles, negli anni in cui era ministro degli Esteri del Nicaragua, definiva il presidente Reagan "un macellaio". Più di recente, ha accusato Bush di essere un bugiardo e una minaccia alla sicurezza mondiale e nel suo discorso di accettazione, quando fu prescelto lo scorso giugno, si è lanciato contro "gli atti di aggressione come quelli che avvengono in Iraq e Afganistan".
BARBARIE DI DESTRA
"Ai miei tempi se uno voleva essere iniziato al sesso e non trovava signorine disponibili, doveva rivolgersi a chi per mestiere faceva quella attività. Oggi i ragazzi non hanno più questa esigenza, in quanto le ragazzine sono più intraprendenti dei maschi. In passato non era così, le ragazze non la davano e noi ragazzini dovevamo arrangiarci andando con le prostitute. I ragazzi oggi non hanno più questa necessità".
Filippo Berselli, An, presidente Commissione Giustizia del Senato,
L'INFEZIONE CONTAGIOSA
"Se non ci fosse stato il fascismo non ci sarebbero state le leggi razziali. Il fascismo è stato allora e rimane ancora una malattia contagiosa, e c'è sempre il pericolo che, se non lo si ferma diventi inarrestabile. Il nuovo fascismo ha già contagiato altri partiti qui in Italia. È un infezione che va bloccata".
Piero Terracina, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz,
PALERMO E CATANIA
UN TOTALE RIBALTAMENTO
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere a giornata degli uomini per lavorare la sua vigna. Si accordò con i lavoratori per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscì di nuovo verso l'ora terza, ne vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati, e disse loro: "Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che sarà giusto". Ed essi andarono. Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. Uscito verso l'undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: "Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?" Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna". Fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: "Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi". Allora vennero quelli dell'undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno.Venuti i primi, pensavano di ricevere di più; ma ebbero anch'essi un denaro per ciascuno. Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: "Questi ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo". Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te. Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O vedi tu di mal occhio che io sia buono?" Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi» (Matteo 20, 1-16).
E' difficile leggere questa parabola senza provare un certo disagio, anzi uno scossone, uno scandalo. E' l'occasione per scoprire un aspetto poco sottolineato della vita e del messaggio di Gesù. Quando il profeta di Nazareth tenta di spiegare, esemplificare il punto di vista di Dio, diventa un provocatore.
Gesù aveva dei buoni precursori su questa strada: penso al profeta Geremia che, con le sue parole e con i suoi gesti "stravaganti", provocava i suoi ascoltatori fino allo sconcerto.
Leggiamo con attenzione
Ripercorriamo la parabola con attenzione. I particolari, in un racconto parabolico, sono come sentieri che portano alla piazza, cioè segnali che guidano verso la "punta", il cuore della parabola stessa: il comportamento sorprendente, "sovversivo", del padrone che paga gli ultimi venuti la stessa ricompensa dei primi.
Il teologo Hans Weder commenta così: "Tutti gli operai della parabola vengono resi primi...In questa vigna ci sono solo "primi" o, se vogliamo, tutti vengono trattati da primi". Dio dice apertamente: "Voglio dare a quest'ultimo quanto ho dato a te" (versetto 14). Dio difende energicamente questo Suo diritto a partire dagli ultimi e contesta radicalmente il principio del rendimento, lo schema rendimento/ricompensa. Ma Gesù, nel suo racconto parabolico, rilancia a tutti gli ascoltatori un interrogativo: "Non sarà forse che il tuo occhio sia cattivo mentre io sono buono"(versetto 15)?
Qui la "stoccata" è per tutti noi, una lezione che non risparmia nessuno. Non si tratta ovviamente di applicare questa parabola alla busta paga, ma di comprendere la provocazione e la proposta per la nostra vita d'ogni giorno nelle relazioni con le persone, con gli "ultimi venuti".
Partire dagli ultimi
Questo padrone singolare che rappresenta Dio comincia dagli ultimi. Solitamente, da che mondo e mondo, si dà sempre il meglio ai primi: gli ultimi raccolgono ciò che resta, le briciole, gli avanzi. Oggi questa centralità dei "primi" e dei grandi è il caposaldo della nostra cultura e della politica: una vera piaga della nostra società. I "primi" e i "potenti" arrivano a cancellare gli ultimi e i deboli.
Anche nella chiesa purtroppo è spesso così: la voce degli ultimi non l'ascolta nessuno lassù nei palazzi del potere ecclesiastico e anche nelle comunità spesso è difficile farsi sentire. Poi, con una operazione ambigua, si proclamano i "primi in virtù", cioè si fa una graduatoria tra cattivi, buoni e buonissimi: i santi. E così anche la chiesa viene omologata alle corse di Formula uno in cui conta chi vince, chi è il primo...
Gesù, testimone fedele di Dio, ha sempre cercato la vicinanza degli ultimi, degli appiedati, dei deboli della carovana. Egli ha evitato sistematicamente le "buone compagnie", ha smascherato i "cenacoli dei perfetti", ha apostrofato ogni "concorso di primo della classe", non ha incoraggiato nessun gran premio della virtù.
Per noi cristiani, per le nostre chiese, per ciascuno/a di noi è necessaria una "virata" decisa, una conversione di cuore e di rotta. Riproporci ogni giorno di ripartire dagli ultimi non è operazione indolore.
Una logica di morte
Spesso sono proprio anche "gli operai dell'ultima ora", cioè i più deboli della società, ad accettare queste categorie, a farle proprie, a rigirarsi nei sensi di colpa e di inferiorità, anzichè assaporare la gioia di essere ugualmente chiamati a "lavorare nella vigna".
Prendere sul serio questa parabola significa per ciascuno di noi cambiare radicalmente il criterio con cui valutiamo le cose e "rovesciare" le nostre priorità. Significa, per esempio, non lasciare qualche briciola, qualche "elemosina" nella finanziaria e nel bilancio di uno stato o di una regione per gli stranieri, i più sfortunati, i barboni e le fasce deboli della società, ma mettere al primo posto nell'attenzione e nella spesa proprio queste persone che oggi un governo nazionale e mondiale hanno invece sostanzialmente deciso di abbandonare a se stesse o di usare come merce.
Il potere non vede che se stesso, la propria forza e la propria espansione. Anzichè mettere le proprie risorse per fare spazio a tutti nella grande "vigna del mondo", cercano di impadronirsi di tutta la vigna. Si pensi alla pazza logica di violenza di Bush ed alleati: per espandere il dominio su un'altra area del mondo ed impadronirsi del petrolio, cercano ogni pretesto per togliere spazio alla trattativa politica e poter passare alle armi e raggiungere i propri interessi con la guerra.
Gesù nella parabola cerca di aiutare tutti i suoi ascoltatori a passare dal criterio della tutela dei forti alla "politica di Dio", cioè alla pratica sollevatrice, umanizzante di chi è solo/a, abbandonato, indifeso come l'orfano, la vedova e lo straniero di cui ci parlano le scritture ebraiche.
Un Gesù stilizzato
Lo scandalo, lo "scompiglio" mentale e la forza sovvertitrice di questa parabola possono aiutarci ad uscire da una visione, una immagine di Gesù molto edulcorata, un Gesù che dà consigli di buona condotta.
E' un falso storico: Gesù di Nazareth, con la sua vita e il suo messaggio, ha rappresentato una sfida, una contestazione radicale di ogni logica del privilegio, dell'oppressione e dell'emarginazione.
Lentamente noi cristiani abbiamo stravolto il messaggio di Gesù e ne abbiamo prima smussato e poi spiritualizzato la figura e presenza storica. Ne è uscito un Gesù "ad usum omnium" cioè buono per tutti gli usi, un Gesù "pacioccone", privo di rigore profetico e tutto dedito alla "salvezza delle anime". Così il Vangelo, anzichè annunciare il regno di Dio come evento disturbante già in atto, è diventato un pio manuale per donne e uomini religiosi.
Chi uccise Gesù sapeva bene quel che faceva. Non voleva far tacere un maestro di buona condotta, ma intese spegnere una vita ed una voce che, sorrette da una totale fiducia in Dio, annunciavano l'esigenza di volgere il proprio cuore e il proprio impegno ad un mondo "altro", cioè inteso come la spaziosa vigna di Dio in cui c'è un posto per tutti, senza privilegi e senza esclusioni.
Dio ha risuscitato Gesù per dire a tutti noi che il progetto "sovversivo" di Gesù è il Suo stesso sogno per l'umanità. Tocca a noi non annacquare il vino buono dell'evangelo.
giovedì 18 settembre 2008
CHI CROLLA E CHI DECOLLA
AVVISO DI INCONTRO COSTRUTTIVO
Caro don Franco, ci siamo scritti di tanto in tanto.
Sono Stefania (Roma), redazione de "Il Dialogo", collaboratrice di Adista, Chiesa in Cammino e Donne-così, nonché organizzatrice di incontri tra donne di preti dal titolo "l'Amore Negato". Finalmente dopo due anni di tentativi sono riuscita ad organizzare un incontro il 20 settembre prossimo e, se lo ritenessi utile e opportuno, mipiacerebbe che potessi segnalarlo.
"Gruppo di auto-aiuto L'Amore Negato"
per donne che hanno relazioni con preti/religiosi.
Prossimo incontro sabato e domenica 20 e 21 settembre – Lavinio (RM).
Per informazioni rivolgersi a Stefania (stefrissina@yahoo.it)
Grazie per ciò che fai, a prescindere dalla pubblicazione o meno di questo avviso.
Buon cammino
Stefania Salomone
RICEVO E PUBBLICO VOLENTIERI
Oggetto: con preghiera di diffondere
Carissimi,
vi trasmettiamo il senso e il programma di una iniziativa sul '68 che riteniamo possa interessare tanti di noi che cercano occasioni di riflessione e di confronto in un contesto complesso e difficile qual'è quello di oggi
Un caro saluto
la Comunità di base dell'Isolotto - Firenze
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Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 4
Archivio Storico Comunità Isolotto
Centro Educativo Popolare
Leggere il '68 con gli occhi di oggi
immagini, volti, parole, canzoni
l'Isolotto un quartiere protagonista
Tre serate per rileggere insieme quegli avvenimenti e per socializzare interrogativi, ricordi, pensieri con i protagonisti di ieri e le generazioni di oggi
Programma
giovedì 25 settembre, ore 21, piazza dell'Isolotto:
* "Periferie del '68: la chiesa del dissenso", documentario da Rai News 24
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del '68
venerdì 26, alle ore 21, circolo ARCI di via Maccari – Isolotto
* L'altrosessantotto", documentario da History Channel
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del '68
sabato 27, alle ore 21, nel cortile delle "Baracche", via degli Aceri 1:
* "Millenovecentosessantotto", documentario del Centro socioculturale DEA,
* proiezione di foto e volti dei protagonisti del quartiere
* microfono aperto
* canzoni del '68
L'iniziativa nasce dal desiderio di realizzare un momento di comunicazione fra generazioni sull'intreccio di esperienze di ieri e di oggi cercando di riconoscere il filo conduttore della speranza e dell'impegno che coinvolge tutte le persone di buona volontà.
Come protagonisti che abbiamo partecipato al movimento del '68, siamo in grado di contestualizzare quegli avvenimenti e di comunicare da dove siamo partiti, quali strade abbiamo cercato di tracciare e percorrere verso la realizzazione di una società più equa e solidale, senza minimizzare limiti ed errori che erano e sono inevitabili quando si aprono nuovi percorsi.
Come protagonisti dell'oggi possiamo intrecciare con il presente non parole ma testimonianze e vissuti che rendano possibile coltivare ancora la speranza e la voglia di impegno e partecipazione, riflessione e mobilitazione, creatività e prassi non solo nelle nuove generazioni ma con le nuove generazioni.
Non possiamo permetterci di abbandonare la memoria del '68 all'aggressività dei revisionismi. Anche la memoria ha bisogno di una sua resistenza.
La nostra esperienza ci ha insegnato che è stato possibile resistere anche in tempi bui grazie alla costanza di donne ed uomini appartenenti a generazioni e culture diverse che riuscivano a coltivare le stesse passioni e ad agire insieme.
Resistere, resistere, resistere unendo tutte le realtà che operano per cercare di recuperare valori ed ideali è un impegno che ci interpella anche per l'oggi. Resistere perché, come, con chi, è l'interrogativo che possiamo cercare di sciogliere attingendo anche alla memoria di vissuti ed esperienze di un movimento come quello del '68 che ha segnato la storia.